IL CANONICO DI TREVISO (28 novembre 1875 - 16 novembre 1884)
ALL'ALTEZZA DEL SUO COMPITO
In una fredda mattina caliginosa Mons. Sarto si presentava in mezzo ai Canonici di Treviso.
Era il 28 Novembre 1875: prima Domenica dell'Avvento.
Il suo Vescovo lo aveva chiamato a Treviso per affidargli due delicatissimi uffici che esigevano equilibrio, accortezza e prudenza: l’ufficio di Direttore Spirituale del Seminario e l’altro di Cancelliere Vescovile.
Sua Ecc. Mons. Zinelli, estimatore delle qualità e capacità dei suoi preti, sapeva di avere trovato l'uomo che poteva rispondere pienamente alla sua aspettazione nel governo della Diocesi e l'uomo che nella storia del Seminario della Diocesi avrebbe lasciato un'impronta incancellabile.
Mons. Sarto era allora nel pieno vigore dei suoi 40 anni compiuti.
Portava con sé non le speculazioni dei libri, ma la scienza dei fatti: conosceva a fondo uomini e cose. Aveva un carattere schietto e risoluto, un'anima temprata al sacrificio ed al lavoro, un colpo d'occhio sicuro, un ottimismo equilibrato ed un profondo spirito sacerdotale.
Con queste invidiabili doti, poteva affrontare con sicurezza responsabilità e difficoltà, educare senza trepidazione i giovani chierici alla santità del sacerdozio ed alla virtù gli alunni del Collegio Vescovile annesso al Seminario ed essere, nello stesso tempo, il braccio destro del suo Vescovo nel governo della Diocesi.
Era all'altezza del suo compito!
LA FORZA DELL'ESEMPIO
Fino dai primi giorni della comparsa del Beato tra i Canonici di Treviso si dovette toccare con mano quanto grande fosse la forza dell'esempio e l'influenza da lui esercitata, la quale sarebbe andata via via crescendo tra i suoi colleghi.
Secondo antichi decreti del Senato della Serenissima di Venezia, confermati dalla Santa Sede, ai Canonici di Treviso era stato concesso il privilegio di indossare una veste di panno violetto con un cappello dello stesso colore. Ma con il tempo la veste era divenuta di seta ed il colore violetto si era mutato in rosso, quasi di porpora fiammante, con un fardello di fasce, di cordoni e di fiocchi.
Mons. Sarto, appena entrato come Canonico nel Capitolo della Cattedrale, con quella modestia che in lui era come una seconda vita, lasciò subito tutto quell'ingombro di insegne abusive e prese l'abitudine di uscire per le vie della città vestito in nero, senza ornamento che ricordasse la sua dignità ad eccezione del collare violaceo.
Qualche Canonico, a cui piacevano assai i colori di porpora e i fiocchi da baldacchino, considerò quella novità come un'offesa, né mancarono commenti acri e pungenti.
Ma il sussurro non durò molto, perché i Canonici più riflessivi non tardarono ad imitare l'esempio del nuovo Monsignore. 199
Il Beato Pio X, del Padre Girolamo DAL GAL Ofm c.
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