venerdì 26 agosto 2022

PREGHIERA ED ELEVAZIONE

 


“ Il diario mistico di Camilla Bravi” 

O Gesù, mio Dio! O Aquila divina, Tu un giorno piombasti su me e mi strappasti dal demonio facendomi prigioniera del tuo Amore mentre mi dicevi: «Ho scelto te, la più debole delle mie creature, perché voglio sfoggiare su te il mio Amore misericordioso». 

E la tua parola è veritiera. Tu sfoggi continuamente su me il tuo divino Amore, perdonandomi sempre, donandomi aiuto, forza, luce e amore perché io m'abbandoni a Te e alla Vergine, e in Voi confidi. Quale delicatezza, Gesù, da parte tua! Hai scelto proprio me, la più indegna, traviata, misera, grande peccatrice. Tu, Sapienza increata, infinita e incarnata, bramavi il mio amore, e perché t'amassi, mi feristi con il tuo stesso Amore. Gesù, dolce mio Amore, grazie infinite di tanta tua bontà e delicatezza. 

Vorrei anch'io amarti come Tu mi hai amato, e come Te accettare il disprezzo, l'umiliazione, mostrarti il mio amore lasciandomi, come Te, immolare e calpestare. Tu conosci questo mio desiderio torturante di possedere la tua umiltà di cuore, perché vorrei, come Te, darti la fragranza dell'amore. Tu conosci la mia angoscia quando cado e ricado, in lotta con il mio orgoglio tanto grande. 

Tu lo sai, o mio Gesù, ch'io sono troppo debole e misera per darti ciò che il mio cuore desidera darti. Come posso io, impastata d'orgoglio, miseria e debolezza, gioire nel disprezzo e nell'umiliazione, e lasciarmi calpestare, se Tu non ti sostituisci a me e non mi rivesti di Te? 

Perché mi hai fatta preda del tuo Amore e non sazi questa mia sete? Come posso io bere il calice amaro dell'umiliazione, se io sono l'orgoglio personificato? Eppure è questo il calice che dona la fragranza dell'amore. È questo calice amaro che desidera ardentemente l'anima mia e che Tu continuamente mi offri e mi metti tra le mani. 

Tu vedi la debolezza della mia natura fatta di miseria, e sai che è inferma come le mie mani colpite dall'artrite. Tu lo sai che, se non m'aiuti, io non riuscirò mai senza di Te. Gesù, Tu che mi vuoi tanto bene, Tu che mi porgi il calice e mi dai un desiderio ardente di berlo, per dissetare la mia sete di piacerti, di voler essere simile a Te e amarti nel dolore, aiutami! 

Gesù, vuoi lasciarmi morire di questa sete torturante? Tu lo vedi che sono ormai 25 anni che lotto, che prego, che confido e spero. Non m'hai Tu detto più volte che vuoi sfoggiare su di me il tuo amore? Abbi pietà di me, sazia la mia sete, dammi la forza di tacere all'insulto, all'ingiustizia, all'ingratitudine senza giustificarmi. Dammi quell'umiltà di cuore che io tanto desidero, che Tu mi hai promesso. Fa' morire il mio orgoglio e fammi vivere in Te affinché possa riverberarti, irradiarti come tua immagine in tutto. 

Gesù Amore, pietà di me. Io piango e copro di lacrime il Crocifisso. Ho sete di Te. Io ti amo, confido in Te e voglio provarti il mio abbandono in Te col dirti che io spero da Te tutto ciò che Tu mi fai desiderare. 

Confido nel tuo Amore e sento che Tu, aquila divina, piomberai su di me e un giorno mi libererai dagli artigli dell'orgoglio, della natura e della mia debolezza, come 25 anni or sono mi liberasti dal demonio e dall'inferno quando mi convertisti a Te, e sazierai la mia sete e m'aiuterai a bere il calice che tanto desidero. Tu stesso l'hai detto: «Io sono la sorgente eterna di vita; chi ha sete venga a Me e Io lo disseterò. Se uno è debole venga a Me e lo ristorerò. Lasciate che i piccoli vengano a Me». 

Io ho sete, sono piccola, debole, e vengo a Te, o Gesù. Credo al tuo Amore onnipotente e infinito. Vengo a Te con Maria, in Lei, nell'attesa di quel giorno beato in cui Tu mi concederai la santa umiltà di cuore e disseterai l'anima mia. Concedimi ancora di pregare, lottare e confidare, affrettare quel giorno con l'intensificare la mortificazione, senza avvilirmi, abbandonandomi sempre più al tuo Amore infinito, al tuo Cuore vivente in Maria. 

Vergine cara, guidami, aiutami e nascondimi in Te. 

Orio Nardi

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