LIBRO DELLA SAPIENZA
10 Spadroneggiamo sul giusto, che è povero, non risparmiamo le vedove, né abbiamo rispetto per la canizie di un vecchio attempato.
La dissolutezza non deve risparmiare nessuno. Anche sul giusto si deve spadroneggiare, anche se lui è povero.
Il giusto è il povero del Signore, nel Signore. Neanche per lui vi dovrà essere rispetto e neanche le vedove vanno risparmiate.
Di tutti si deve abusare. Tutti vanno trattati come materia, carne da consumo, godimento. Né vi deve essere rispetto per la canizie di un vecchio attempato.
Per l’empio non si fa alcuna distinzione: giovane, uomo, donna, adulto, vecchio, vedova, giusto, povero. Tutti sono carne, materia da consumo.
La dissolutezza dell’empio è universale, verso tutti. Nessuno viene risparmiato. È una visione della vita che deve indurci a riflettere, pensare.
Questa visione non si può contrastare con la morale. Si può contrastare solo con una potente conversione. Qui occorre solo una potentissima grazia di Dio.
L’empio però nega Dio. Nega la sua stessa esistenza. Nega l’origine soprannaturale della vita umana. Nega il fine trascendete di essa.
Il suo cuore è solo materia che si nutre gustando la materia. Condurlo nella soprannaturalità della vita è opera solo dello Spirito Santo di Dio.
Ciò che è impossibile all’uomo, a Dio diviene possibile. Le risorse della sua grazia sono ogni pensiero dell’uomo. La conversione è possibile.
11 La nostra forza sia legge della giustizia, perché la debolezza risulta inutile.
È questa la regola, la legge dell’empio: la forza, l’arroganza, la prepotenza, l’orgoglio, la dimostrazione pratica della sua superiorità.
La giustizia per l’empio è la sua forza. Ciò che lui può è giusto, deve essere fatto. La debolezza è inutile alla vita. Nulla si ottiene con la debolezza.
L’empio è l’antivangelo, l’antidio, l’anticristo, l’antireligione, l’antiumanità, l’antispiritualità, l’antitrascendenza, l’antidivino. L’empio è materia.
Esso impone la legge della materia forte contro la materia debole. Lui è materia forte che deve divorare ogni materia debole.
Questa visione dell’uomo non è di altri tempi. Non è visione di ieri. È di oggi, di domani, di sempre. È la visione dell’uomo governato dalla superbia.
MOVIMENTO APOSTOLICO CATECHESI
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