La fedeltà, fonte di gioia
Oggi, ricevendo la tonsura, che è il segno dell’abbandono delle cose di questo mondo e del proprio attaccamento a Gesù Cristo, il seminarista deve rinnovare il proposito di perseguire la santità con tutta l’anima, con tutto il cuore, con tutte le proprie forze. La santità non è una cosa da poco. Non è una parola! E’ una realtà che il chierico deve praticare durante e dopo il seminario55.
Il passo pubblico che i seminaristi fanno al momento della tonsura, richiede loro la fedeltà al proprio impegno e questa è la loro gioia, la loro consolazione. Com’è bello essere fedeli! Un giorno allora sentiranno, come ha detto il buon Dio e com’è detto nel breviario56: “Beato il servo fedele! Perché sei stato fedele nel poco, vieni e regna nei cieli sul molto” (secondo Mt 25, 26). Ecco l’augurio più grande che si possa formulare a tutti i seminaristi, per la loro felicità, la loro consolazione, la loro santificazione ed anche per il bene di tutti i fedeli57.
Mons. Marcel Lefebvre
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