MARIA DEBELLATRICE DELLE ERESIE
Maria e gli Ariani
Quando i platonici udirono, per la prima volta, l'Evangelista S. Giovanni esclamare: «In principio erat Verbum, et Verbum erat apud Deum et Deus erat Verbum», (Giov. 1. 1.) si sentirono ridestare come da un profondo letargo: il loro animo si scosse, e manifestarono un singolare entusiasmo per Iddio; non pochi giunsero sino all'eroismo nell'amore al Signore.
La cognizione del Figlio di Dio porta sempre ad una maggiore conoscenza delle cose divine. Ma quando l'Evangelista aggiunse «Et Verbum caro factum est», (Giov. 1. 14) molti si rifiutarono di piegare le ginocchia, spinti dal falso principio che è troppo ripugnante pensare ad un Dio fatto uomo, e morto ignominiosamente su di una croce!
S. Agostino, parlando di costoro, diceva: «Questi sapienti si vergognano di uscire dalla dottrina di Platone, per farsi discepoli del Cristo. Cotesti superbi hanno a vile di prendersi a maestro Dio, solo perché il Verbo si è fatto carne ed ha abitato fra noi... Arrossiscono del medico che li potrebbe salvare». (Città di Dio. 10.29.).
Non sempre, è vero, si arriva a negare interamente tutte le verità della fede: comunque è indiscutibile che anche negandone una sola, è naufragare in fide.
Siamo al terzo secolo. L'eresia principale che ha dato uno speciale carattere tutto proprio a questo secolo, è quella di Ario.
Secondo alcuni, Ario sarebbe nato ad Alessandria d'Egitto nel 280. Secondo altri, in Libia nel 256. Fu un uomo molto dotto, eloquente, astuto e superbissimo. Secondo questi scrittori, dalla Libia si sarebbe portato ad Alessandria, dove era Vescovo un certo Pietro, che poi morì martire.
Ario sarebbe stato seguace della dottrina degli antitrinitari. Come tale fu scomunicato dal Vescovo di Alessandria. Pentito e riconciliato, arrivò ad essere consacrato Diacono. Ricaduto in errore, nuovamente fu condannato. Morto il Vescovo Pietro, fu eletto a successore, il prete Alessandro. Per alcuni anni, Ario visse in buona armonia col suo Vescovo, tanto che nel 312 venne ordinato Sacerdote, e gli fu affidata la chiesa di Baucali. Se non che tra il 318 ed il 320, cominciò a spiegare ai fedeli la Sacra Scrittura, esponendo teorie contrarie a quelle che si insegnavano in Alessandria.
Ario ragionava così: Il Padre ha generato il Figlio; ora chi è generato, comincia ad essere, non era prima, quindi non è eterno. Dunque il Figlio o Verbo Divino non è eterno, non è di sostanza divina; non è Dio, ma creatura, la prima creatura, fatta prima di ogni altra cosa, e dalla quale il Padre si servì per creare le altre. Affermava inoltre che lo Spirito Santo era una creatura del Verbo...! Conclusione? Maria SS. ma non è Madre di Dio...!
Il Vescovo Alessandro, dopo avere dato prova di molta pazienza, respinse le concezioni del prete Ario. Ma questi, non curante dei richiami del suo Vescovo, si mise in cerca di appoggi tra gli altri Vescovi, e li trovò nei Vescovi Eusebio di Nicomedia e nell'altro Eusebio di Cesarea. Per loro mezzo, riuscì ad ottenere il favore dell'imperatore Costantino Magno. Questi, tempestivamente avvisato da Osio Vescovo di Cordova, dell'errore di Ario, convocò il Concilio Ecumenico di Nicea nel 325, dove Ario fu condannato da 318 Vescovi. Esiliato, fuggì a Costantinopoli, dove morì nel 336.
In sostanza, l'eresia di Ario scalzava il mistero della SS. ma Trinità, verità fondamentale del cristianesimo; negava che il Verbo fosse della stessa sostanza del Padre, quindi non vero Dio. Neanche era vero uomo, perché della natura umana, il Verbo avrebbe preso solo la carne e non l'anima ragionevole. Maria non sarebbe stata la vera Madre di Dio. (Encicl. Catt. Ediz. Vatc.).
In conclusione, secondo la dottrina ariana, il Redentore sarebbe stato un mezzo Dio, perché adottato dal Padre, e un mezzo uomo, perché privo dell'anima ragionevole...!
Data l'inframettenza degli imperatori Costantino e Costanzo II, questa dottrina ebbe una diffusione così vasta per la durata di quasi un secolo, che S. Girolamo arrivò a dire che l'universo tutto si stupì di trovarsi ariano...!
All'arianesimo si oppongono le varie testimonianze del Vangelo e le affermazioni dei santi Padri sulla Divina Maternità di Maria, in ordine alla SS. ma Trinità.
Il Vangelo riferisce che Gesù Cristo un giorno discutendo con i Farisei, diceva loro: «Se Dio fosse vostro Padre, mi amereste, perché è da Dio che io sono uscito e venuto; giacché non sono venuto da me stesso, ma è Lui che mi ha mandato». (Giov. 8.42).
Dunque, stando alle parole di Gesù, Egli ab aeterno ha avuto origine dal Padre, è a Lui consustanziale, dal momento che dichiara di essere uscito da Lui; e si è fatto uomo.
S. Agostino, commentando le parole di Gesù Cristo, dice: «Se il Verbo è proveniente da Dio, vi è in Lui una generazione eterna; da Lui è venuto come Verbo del Padre, ed è venuto a noi, perché il Verbo si è fatto carne». (Tract. XLII).
Altrettanto si deve dire dello Spirito Santo. Gesù infatti disse: «Quando sarà venuto lo Spirito Santo Consolatore, che io vi manderò dal Padre, Spirito di verità che procede dal Padre, Egli renderà testimonianza di me». (Giov. 15. 26.).
Dunque lo Spirito Santo procede dal Padre e dal Figlio.
Gesù parlò ancora dello Spirito Santo, quando mandò gli Apostoli nel mondo e disse loro: «Andate, e battezzate tutti nel nome del Padre, del Figliuolo e dello Spirito Santo». (Matt. 29. 19). Qui il Vangelo nomina ed esprime chiaramente le tre Persone della SS. ma Trinità!...
Oltre a quanto afferma il Vangelo, i santi Padri, contro ogni disgregazione del dogma, si servirono anche degli argomenti che scaturiscono dalla Maternità Divina di Maria SS. ma, prediletta della SS. ma Trinità.
Tra i tanti, ascoltiamo quello che dice Tarasio Constantinopolitano: «Gloria a Voi, o Maria, che formate la compiacenza del Divin Padre: per Voi la conoscenza di Dio si è estesa fino agli ultimi confini della terra. Gloria a Voi, che siete divenuta gratissimo domicilio del Verbo Divino, che da Voi uscì coperto di umana carne. Gloria a Voi, che siete il Tempio dello Spirito Santo, in virtù del quale avete concepito e generato il Verbo fatto carne». (Orat. in Deip. Praesent.).
Chi non vede qui svelato quello che la Chiesa ha sempre insegnato circa la SS. ma Trinità? Le tre persone hanno concorso con la Potenza, Sapienza e Bontà a versare immensi tesori su Maria, che doveva essere la Madre del Salvatore del mondo.
Non diversamente parla S. Bruno in difesa del Verbo, vero Dio ed uguale al Padre, con l'applicazione alla Maternità di Maria. «E' impossibile, dice S. Bruno, per qualunque uomo fondare la città nella quale egli sia per nascere; poiché, prima che egli sia venuto alla luce, come può fondare una città? Non così è di Cristo, Dio supremo, e quale Dio è avanti ai secoli dei secoli. Egli creò la Madre sua: in quanto uomo, nella pienezza dei tempi, è nato da Lei, prendendo da Lei la nostra carne». (Sentent. L. v. 1.).
S. Gregorio Nazianzeno così scrive: «Un Dio, Padre del Verbo vivente, perfetto generatore del Figlio unico: un solo Signore: Dio da Dio. Un Verbo efficace, Sapienza che comprende la costituzione del mondo, che per la Vergine Maria, ne fu il Salvatore. Un solo Spirito Santo che trae la sua esistenza da Dio Padre e dal Figlio, che è apparso nel mondo. Il Padre non è dunque mai stato senza il Figlio, né il Figlio senza lo Spirito Santo: immutabile ed invariabile rimane la Trinità». (De Trinit.).
Così potremmo riportare altri passi di santi Padri, i quali nel difendere l'Unità di Dio nella Trinità delle Divine Persone e viceversa, pare non possano fare a meno di rivolgere un pensiero alla Maternità Divina della Beatissima Vergine Maria, come se in Lei, per l'Incarnazione del Verbo, abbia voluto manifestare l'opera propria di ciascuna Persona. Quindi Maria è sempre presente quando si tratta di difendere il suo Gesù, le verità da Lui insegnate e la Chiesa da Lui fondata. In tal modo, i nemici, da cui Gesù è venuto a liberarci, troveranno sempre nella Madre di Dio la Debellatrice che li annienta...!
Gloria dunque alla Beatissima Vergine Maria!
P. AMADIO M. TINTI
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