sabato 16 ottobre 2021

DELLE CAUSE DEI MALI PRESENTI E DEL TIMORE DE' MALI FUTURI E SUOI RIMEDI AVVISO AL POPOLO CRISTIANO

 


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E in fine ordinato il tempo del giorno, e il tempo della notte. E fece Dio due luminari grandi: il luminar maggiore, che presedesse al giorno; e il luminar minore, che presedesse alla notte (1). Ma questi due tempi si sono al presente disordinati: il giorno è divenuto tenebre, e la notte ha occupato il luogo del giorno. Dio divise la luce dalle tenebre (2); e i cristiani han tornato a confonderle insieme. Entrate, quando il sole ha già avanzato la sua carriera sul nostro orizzonte, entrate, dico, nella casa non solo di un nobile, ma anche di un mezzano cittadino: che cosa vi trovate voi? tenebre, e silenzio; tutti riposano, e vi scontrate al più in un servo, che non osando nè pur parlare, vi accenna col dito, che i suoi padroni sono ancora immersi nel sonno, e che sin presso al mezzo giorno non usciranno dalle pigre piume. Dio chiamò la luce col nome di giorno, e le tenebre col nome di notte (1) : ma di presente si ponno cangiar nome vicendevolmente la notte, ed il giorno, perchè l'una ha usurpato le azioni dell'altro. Di notte le visite, di notte i passeggi, di notte i banchetti, di notte le danze, di notte persino i congressi de'letterati, de commercianti, de curiali, del giudici: e di giorno il riposo. Davidde ha detto: Se ne va l'uomo alle sue faccende, e a suoi lavori insino alla sera (2). Ma adesso si può dire: Se ne va l'uomo alle sue faccende, e a suoi lavori insino al giorno. Osservate in fatti presso al cader del sole uscir quell'uomo da quella casa; dove pensate che vada? Prima a un passeggio, poi a un caffè, indi ad una conversazione di prima sera, di là al teatro, dal teatro finalmente a casa, a cena e sull'alba al riposo. E quel cocchio, che esce con tanto strepito da quel palagio sull'imbrunir della sera, dove va, e chi porta? Porta una donna, che in quest'ora esce anch'essa alla sua occupazione sino a giorno: prima a correre su e giù una contrada, poi a mettere conversazione dinanzi ad un caffè, indi al teatro, alla danza, alla veglia sin presso giorno. E quell'artigiano, che con tanta fretta chiude la sua bottega appena caduto il sole dove va? Anch'egli al caffè, poi a un passeggio, indi ad una bettola, e Dio sa con chi, e Dio sa perchè; io solamente so, che questa è la fatica che prolunga sino a giorno. Quindi chi può ridire i disordini, che da questa inversione di ore diurne, e notturne sono nati nel cristianesimo? Mi pare che i demoni dell'inferno abbiano congiurato contro i cristiani, come gli Assirii contro Gerusalemme, e che siensi eccitati anch'essi l'un l'altro, dicendo: Surgite, et ascenda mus in nocte, etdissipemus domos ejus (1). Sorgete e diamo la scalata di notte, ero viniamo i suoi casamenti. 

Ascenderunt in nocte, contro quelle famiglie, che vivendo una volta senza lusso, e con decenza, erano l'esempio e il decoro del lor paese; fecero, che tra loro s'introducesse lo splendore delle conversazioni notturne, la frequenza del teatro, l'amore del giuoco, lo strepito delle danze, et dissipaverunt do mos ejus; ed ecco dissipate le sostanze di quelle case in ispese superflue, a cui non possono sovvenire colle loro entrate, e per cui aggravate di debiti cadranno improvvisamente in una totale rovina. 

Ascenderunt in nocte contro quelle famiglie, che erano una volta il decoro della patria, e lo splendore del tribunali, e v'introdussero l'ozio delle piume nelle ore più opportune della mattina; et dissipaverunt domos ejus; ed ecco trascurati gli affari, e dati in mano agli stranieri, ecco dimenticate, e rovinate le cause de clienti; ed ecco il popolo oppresso dalle mani del vigilanti usurai, e de rapaci avoltoi. 

Ascenderunt in nocte contro quelle famiglie, che educavano una volta i lor figliuoli nel santo timor di Dio, e vivevano cristianamente; et dissipaverunt domos ejus; ed ecco cancellato ogni vestigio di cristianesimo in quelle case. Tardi la sera al riposo: dunque breve, e infrequente l'orazione a Dio, perchè le membra aggravate dal sonno non lo consentono: dunque rara, e frettolosa l'assistenza all'augusto divin sacrifizio, perchè fa d'uopo col sonno delle ore diurne ricompensar la perdita della notte, e i pochi momenti del tardo mattino se gli portan seco gli affari della famiglia: e per la stessa ragione non più frequenza di sacramenti, non più parola di Dio, non più vigilanza sui figli, e sulle figlie. Tardi sorgono dalle piume: dunque tardi al pranzo: dunque non riman tempo per un quarto d'ora di lezione spirituale, per la visita ad una chiesa, o per intervenire ad una benedizione.

Ascenderunt in nocte contro quelle famiglie, nelle quali insieme colla temperanza, e colla vigilanza fioriva la sanità, e v'intro dussero l'amore ai banchetti notturni, alle danze, ai teatri; et dissipaverunt domos ejus; ed ecco da quelle case non si vedono più uscire se non faccie scolorite, e portarsi al sepolcro i giovani più freschi, e più fiorenti; perchè nel disordine dei cibi e del le pozioni, nell'affanno delle danze, nel l'ardore e nel fumo de'teatri, nell'ozio del le piume, nelle lente ed umide arie notturne si stempera la sanità dei mariti, delle mogli e dei figliuoli. 

Ascenderunt in nocte contro quelle famiglie, in cui regnava l'onestà delle donne, delle figlie e dei servi; e indussero i capi di casa a passar la notte in un caffè, ed in una conversazione: e consigliarono alle madri di permettere alle figlie i passeggi notturni: et dissipaverunt domos ejus; ed ecco sbandita da loro la santa pudicizia. Che cosa fanno, di che cosa parlano, con chi sorridono quelle fanciulle e quelle mogli in quelle conversazioni e in quei teatri º Che cosa accade in quelle case tra quelle serve e que figliuoli, tra que servi, e quelle figlie, mentre il padre e la madre ne sono assenti gran parte della notte? Che case frequentano que giovani, che nel silenzio e nelle tenebre notturne godono tutta la sicurezza di non esser veduti, nè conosciuti? Che cosa si disegna, che cosa si tenta, quali sono i discorsi, e che si eseguisce in quei freschi notturni, e in quelle compagnie di giovani dissoluti, e di donzelle abbigliate? Io non so quello che accada; so ben quello che deve accadere tra il fuoco inosservato, e la paglia che gli è troppo vicina. 

Ascenderunt in nocte sino in quelle povere case, in cui una volta dopo una breve rifezione si chiude vano nel silenzio e nel sonno le porte sino all'alba, e allora poi si riaprivano, e vede vasi uscirne il vigile e faticoso artigiano alla sua bottega: e v'introdussero il piacere di certe cene geniali, e di certe unioni di bettola; et dissipaverunt domos ejus. Non si ode più altro che lamenti e pianti del la moglie abbandonata alla solitudine del letto maritale, e dei figliuoli pasciuti dai padri di percosse, di maledizioni e di bestemmie, Tardi la sera al riposo, tardi la mattina alla bottega; affaticate dalla crapula le membra la notte, e inabili la mattima al travaglio; accorciato il tempo allavoro, ma cresciute le spese dei piaceri; e in conseguenza esigere mercedi esorbitanti, angariare i dipendenti, mancar di fede anche con ispergiuri, affrettare senza attenzione i lavori affidati, e ritenere, dove si può occultamente, la roba altrui, Mon sono questi tutti disordini pubblici, comuni, e inemendabili di tutta la Europa; disordini, che fomentando il piacere, e la mollezza, hanno spento a poco a poco nel cuor degli uomini quasi ogni affetto per Dio; disordini, che sconvolgono tutte le famiglie, e rendono stabile, e quasi eterna la corruttela? Queste perniciose conseguenze delle conversazioni notturne furono già prevedute, e pronosticate all'Italia dai ministri del Signore. Ma che pro? noi raccogliamo i frutti velenosi dei nostri maggiori, e quelli, che ci seguono, ne resteranno finalmente uccisi.

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DEL CONTE CANONICO ALFONSO MUZZARELLI

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