La purificazione del cuore
C'è dunque la necessità non soltanto di crescere nell'età per essere docili allo Spirito, ma anche di crescere nella virtù, che implica la liberazione da tutti i pesi, una libertà da tutti i legami. Nella misura in cui l'anima si purifica diviene capace di essere docile a Dio.
Allora il cammino dell'anima verso la santità prima di tutto esige una purificazione del cuore, una purificazione delle nostre potenze, sia del sentimento, sia dell'intelligenza, sia della volontà. Nella misura in cui purificheremo le nostre potenze, esse diverranno atte ad essere spinte, portate e sollevate dallo Spirito di Dio. È la purezza totale dell'essere che dobbiamo raggiungere, se vogliamo diventare docili allo Spirito. Fintanto che non avremo acquistato questa purezza potremo vivere una certa attenzione allo Spirito, una certa docilità, ma ci muoveremo faticosamente, con grande stanchezza e con grande fatica.
Il più grande maestro della spiritualità antica, Cassiano, diceva che la purità del cuore si identifica con l'agàpe, la carità; cioè, saremo portati dallo Spirito nella misura in cui saremo purificati; perché la vita cristiana è faticosa all'inizio, ma via via che si procede diviene sempre più facile, e al termine è un purissimo volo: «Qui Spiritu Dei aguntur, ii sunt filii Dei» (Rm 8,14): sono figli di Dio quelli che sono guidati dallo Spirito Santo. È questo che dobbiamo vivere!
Ma come facciamo a riconoscere l'azione dello Spirito, per abbandonarci a lui? Questo è un problema grave per la vita spirituale, perché possiamo abbandonarci anche allo spirito del male, potremmo abbandonarci anche allo spirito naturale, al nostro spirito, piuttosto che allo Spirito Santo. Come facciamo a riconoscere lo Spirito Santo? Mediante la purificazione del cuore. Nella misura in cui non ci saremo purificati, possiamo sempre sbagliarci sull'origine di quelle mozioni che proviamo interiormente; crediamo di rispondere a Dio, di abbandonarci a Dio e invece ci abbandoniamo alla nostra natura. Non è sempre lo Spirito Santo che ci chiama a mortificarci, per esempio: può essere che sia proprio lo spirito del male che ci impone di mortificarci, per poi stancarci in questo cammino e farci rinunziare a tutti i nostri propositi per vivere la nostra vita, perché è troppo pesante quello che abbiamo intrapreso. È un problema molto grave questo, è una questione importante da affrontare, se vogliamo tendere verso il Signore.
don Divo Barsotti
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