lunedì 15 novembre 2021

CONTRO LA MENZOGNA

 


CONTRO LA MENZOGNA


I priscillianisti difendono la loro opinione con testimonianze  scritturistiche. 

2. 2. Come puoi non accorgerti del profitto che la nostra  discussione arreca a quegli stessi che cerchiamo di conquistare  (considerando il risultato come una caccia grossa!) ricorrendo noi  stessi alla menzogna? Questo comportamento è adottato dai  priscillianisti, i quali, come tu personalmente hai rilevato,  pretendono di dimostrarlo con testimonianze scritturistiche, ed  esortano i loro adepti a mentire anche in base a presunti esempi dei  patriarchi, dei profeti, degli apostoli e degli stessi angeli. Non  dubitano anzi di poter inserire in tale elenco lo stesso nostro  Signore Gesù Cristo, in quanto ritengono che per dimostrare la  veracità della loro falsità non c’è altro motivo se non dire che la  stessa Verità ha proferito menzogne. Son metodi da disapprovare,  non da imitare. E noi non dobbiamo condividere l’errore per il quale  riteniamo i priscillianisti peggiori degli altri eretici. Si constata infatti  che loro soltanto, o almeno loro principalmente, difendono l’onestà  della menzogna quando serve ad occultare la verità di cui essi si  stimano possessori. Quindi ritengono che un male così grande sia legittimo, insegnando che la verità basta conservarla dentro il  cuore, mentre dire il falso alla gente non costituisce peccato. 

Quanto al testo scritturale: Colui che nel suo cuore dice la verità 3,  esso, secondo loro, dovrebbe essere inteso nel senso che, sebbene  uno con la bocca dica menzogne, rimane nella giustizia se ad udire  tali menzogne non ci sia un amico intimo ma un estraneo  qualunque. Secondo loro sarebbe questo il motivo per cui anche  l’apostolo Paolo, dopo aver detto: Lasciata da parte la menzogna,  dite la verità, aggiunge subito: Ciascuno al suo prossimo, perché  siamo membra l’uno dell’altro 4. In altre parole, se si parla a gente  che non ci è vicina per la mancanza della verità e non è unita a noi  come membro del nostro corpo, è lecito, anzi è doveroso, dire  menzogne. 


L’errore dei priscillianisti vanifica ogni martirio. 

2. 3. Un’affermazione come questa offende i santi martiri, anzi  nega ogni martirio cristiano. A loro avviso, i martiri avrebbero agito  con maggiore santità e saggezza se dinanzi ai persecutori non  avessero confessato d’essere cristiani, impedendo che a motivo  proprio della loro confessione i persecutori diventassero omicidi.  Con la loro menzogna, cioè negando quel che realmente erano, essi  avrebbero salvaguardato l’incolumità del proprio corpo e il proposito  della propria volontà, e non avrebbero permesso ai persecutori di  attuare l’omicidio progettato nel cuore. Costoro infatti non erano  vicini al martire per la [comune] fede cristiana, perché si dovesse  manifestare a loro con parole la verità della quale i martiri  parlavano dentro il proprio cuore. Si trattava anzi di persone  nemiche della verità. Come esempio di liceità nel mentire, gli eretici  con sagacia tirano fuori, tra gli altri, quello di Iehu che con una  menzogna affermò d’essere un devoto di Baal, al fine di uccidere i  seguaci di questa divinità 5. E da perversi qual sono, argomentano:  Con quanto maggior giustizia in tempo di persecuzione i seguaci di  Cristo possono con una menzogna dire che sono adoratori dei  demoni, perché gli adoratori dei demoni non uccidano i servi di  Cristo? E se quel tale offrì sacrifici a Baal per uccidere degli uomini,  con quanto maggior ragione i cristiani possono sacrificare agli idoli  per impedire che degli uomini siano uccisi? Stando dunque  all’eccellente insegnamento di questi linguacciuti, che danno ci  sarebbe nel dire col corpo menzogne riguardanti il culto del diavolo,  se nel cuore ci si conserva fedeli al culto di Dio? Ma non in questa  maniera intesero l’Apostolo i martiri veri, i martiri santi. Fissarono nei loro occhi e ritennero fermamente le parole della Scrittura: Col  cuore si crede per [ottenere] la giustizia, con la bocca si professa  [la fede] per [ottenere] la salvezza 6, e le altre: Non si è trovata  menzogna sulla loro bocca 7. In tal modo se ne sono andati con  animo esente da colpa là dove non dovranno più guardarsi dalle  tentazioni che ci procurano i mentitori, dal momento che nelle loro  abitazioni celesti non avranno né lontani né vicini quanti dicono  menzogne. Essi non avrebbero certamente imitato la condotta di  Iehu nell’inquisire gli empi e i sacrileghi per ucciderli ricorrendo a  un’empia menzogna e commettendo un cruento sacrilegio,  nemmeno se la stessa Scrittura avesse tralasciato di dirci che razza  di uomo fosse costui. Siccome poi troviamo scritto che il cuore di lui  non fu retto dinanzi a Dio 8, cosa gli giovò l’avere egli conseguito  una ricompensa limitata e transitoria qual era il regnare per un  certo tempo? Fu infatti per una tale ricompensa che egli obbedì  all’ordine di distruggere totalmente la casa di Acab, mentre in realtà  era animato dal desiderio di dominare. Ti esorto dunque, fratello, a  sostenere come vera la scelta operata dai martiri, e cioè a non  voler essere, nei riguardi dei mentitori, un maestro di menzogna  ma un assertore della verità. Ti scongiuro di badare attentamente a  ciò che ti dico: devi cioè convincerti di come sia da scartarsi l’idea  che, per uno zelo certo lodevole ma tutt’altro che assennato, contro  gli eretici possa adottarsi la dottrina [dell’inganno] al fine di  prenderli nel laccio e così correggerli o, quanto meno, evitarli. 

Sant'Agostino

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