«Mi sentivo un timore di ciò che scrivo e pensavo tra me: “Quale sarà la mia confusione nel giorno del Giudizio, se invece di essere il mio Gesù che mi parla fosse una mia fantasia, oppure il nemico infernale? Mio Gesù, mi sento morire al solo pensarlo, e Tu sai il gran ritegno che sento nello scrivere. Se non fosse per la benedetta ubbidienza, non avrei vergato neppure una parola”. E mi sentivo tale confusione che, se stesse in mio potere, avrei bruciato tutto. Ora, mentre mi trovavo in questo stato, il mio sempre adorabile Gesù è uscito da dentro il mio interno, piccolo bambino, e mettendo la sua testolina sopra la mia spalla, si stringeva al mio volto e mi ha detto: “Figlia mia, perché temi? Tu non devi accorarti dei pensieri, ma dei fatti. Non è forse vero che la tua volontà, abbracciando la Mia, vuole trovare tutti per vincolarli con la Mia, per riannodare tutti i rapporti spezzati tra la volontà umana e la Divina, esibendoti a difendere e a scusare le creature e a riparare il Creatore? Questo è certo un fatto in te. Non è forse vero che giurasti di voler vivere nel mio [Volere], pronunciando un sì? Ah, quel sì è [per] te catena che ti tiene avvinta nella mia Volontà e, gustando di Essa, ti fa aborrire l’ombra della tua volontà. Questo è un fatto; e poi, tante altre cose che tu sai. Se tu scrivessi e non ci fosse in te la vita, i fatti di ciò che scrivi, allora avresti potuto temere, ed Io non ti avrei dato né forza, né luce, né assistenza, anzi tu saresti scimunita e non avresti potuto andare avanti. Perciò, quietati e continua a vivere come impastata nella mia Volontà, affinché allarghi i confini della tua volontà umana nella Mia. Vedi, anche la mia Umanità fu piccola e andò crescendo come impastata con la Divina Volontà, in modo che, come crescevo, così la mia volontà umana, vivendo insieme con la Divina, allargava i suoi confini in Quella dell’Eterno e preparavo la Redenzione e il «Fiat Voluntas tua, come in Cielo, così in terra». E tu non vuoi seguire la mia crescita e il tuo volo nella mia Volontà? La mia Volontà non solo è vita, ma è aria dell’anima, e se manca l’aria alla vita, la natura incomincia a declinare, il respiro è stentato, il cuore è interrotto nel palpito, la circolazione del sangue è irregolare, l’intelligenza resta attutita, l’occhio semispento, la voce strozzata, le forze perdute… Che cosa è che tanto scompiglio getta nella vita umana? La mancanza dell’aria. Sicché un’aria balsamica può restituire l’ordine e il vigore alla natura. E questo lo fa la propria volontà, che come aria cattiva mette lo scompiglio, l’irregolarità, la debolezza, il declino a ciò che è bene nell’anima, e se non si aiuta con l’aria celeste della mia Volontà, che tutto fa risorgere, fortifica, ordina, santifica, la vita umana è una vita semispenta, disordinata e nel declino del male”. (Vol. 16°, 20.11.1923)
Pablo Martín Sanguiao
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