C’è ancora del tempo per evitare il disastro
È stato proprio un grande papa, San Gregorio Magno, a dichiarare che:
“È meglio che sorga lo scandalo emerga, piuttosto che la verità venga sepolta”.
Qualunque sia il nostro ceto sociale o il nostro censo, ciascuno di noi è un membro della Chiesa militante, un soldato di Cristo. In quanto tali, abbiamo il dovere di difendere la Chiesa secondo le nostre capacità. Come disse Papa San Felice III:
“Non resistere all’errore è approvarlo, non difendere la verità è ucciderla. Chiunque manca di opporsi ad una prevaricazione manifesta può essere considerato un complice occulto”.
Dovrebbe essere evidente agli occhi di ogni Cattolico, che il tempo a disposizione dell’elemento umano della Chiesa e della civiltà in generale sta finendo velocemente. Come disse San Paolo: Dio non sarà ingannato. Se la storia della salvezza ci insegna qualcosa, è proprio che quando gli uomini si ribellano a Dio in modo così evidente, come accade al giorno d’oggi, allora il mondo subisce un castigo divino, tanto repentino quanto terribile. Il Messaggio di Fatima non è nient’altro che l’avvertimento dell’imminente castigo che sta per colpire la nostra epoca, qualora gli uomini non si distolgano dal peccato.
La Madonna di Fatima ci ha offerto i mezzi per evitare questo castigo eppure, come abbiamo dimostrato, molte personalità della Chiesa – sia laici che religiosi, e persino vescovi e Cardinali - hanno disprezzato questo aiuto divino e continuino a farlo. Proprio come i Re di Francia, quando si rifiutarono di esaudire la semplice richiesta di Nostro Signore di consacrare la loro nazione al Suo Sacro Cuore, anche le persone che controllano oggigiorno l’apparato Vaticano hanno impostato una rotta che conduce al disastro – ma questa volta assai più grande di quello che colpì la Francia.
Siamo tuttavia ancora in tempo per cambiare rotta. È l’estrema criticità della situazione che ci ha mossi a scrivere questo libro e a descrivere le azioni di chi non crede a Fatima, nonché le loro tattiche, i loro errori e tutto ciò che potete fare, anzi che dovete fare, per opporvi ai loro piani. Abbiamo introdotto il nostro caso alla vostra attenzione non certo per provocare polemiche o discordie, e neanche solo per la giusta causa che esso rappresenta, ma sopratutto come atto di misericordia – nei confronti non solo delle vittime del grave crimine commesso contro Fatima, ma anche dei responsabili di questa situazione ai quali, in carità, vogliamo dare l’opportunità di comprendere la portata di ciò che hanno fatto, affinché possano cambiare le proprie azioni, pentendosi di esse, prima che sia troppo tardi per loro e per noi tutti. Ricordiamo l’insegnamento di San Tommaso, al riguardo, già citato nel capitolo precedente: “quando un suddito ammonisce con carità il suo prelato, non per questo si stima superiore a lui ma offre solo un aiuto a colui che, stando alla regola di S. Agostino, ‘quanto più si trova in alto, tanto più è in grave pericolo’...” Gli atti e le omissioni di questi prelati Vaticani e dei loro collaboratori mettono a repentaglio la salvezza temporale della Chiesa e del mondo, nonché la salvezza eterna di innumerevoli anime. Come possiamo rimanere in silenzio di fronte ad un pericolo così grande? Farlo vorrebbe dire collaborare attivamente a dei peccati oggettivi commessi contro la Chiesa e l’umanità, a prescindere dalle intenzioni delle persone che ne sono responsabili.
Vi chiediamo di emettere un verdetto
Noi crediamo che le prove che abbiamo presentato impongano un dovere che non può essere ignorato dai Cattolici di buona volontà. Non è più possibile rimanere neutrali in questo momento così critico nella battaglia per la Chiesa ed il mondo intero. Vi abbiamo mostrato le prove, e sono schiaccianti. Dopo averle esaminate, dovete compiere una decisione. Come disse Suor Lucia:
“[D]a questo momento in poi dovremo scegliere da che parte stare: o con il Signore o con il demonio. Non c’è altra possibilità.” Preghiamo affinché la vostra decisione sia quella di unirsi a questo nostro tentativo, per quanto umile, di porre rimedio ad una situazione così terribile. Nei sette anni che sono passati dalla prima edizione di questo libro, abbiamo avuto modo di vedere grandi progressi – persino degli sviluppi “clamorosi” – che si sono verificati nella vicenda di Fatima. Eppure, siamo ancora ben lontani dall’ottenere i nostri obiettivi: (1) la pubblicazione integrale del Terzo Segreto e quindi degli avvertimenti e consigli vitali che esso certamente contiene; e (2) la Consacrazione collegiale della Russia ed il Trionfo del Cuore Immacolato, che Socci descrive giustamente come una vittoria titanica nei confronti del maligno. Egli la definisce: “un radicale e straordinario cambiamento del mondo, un capovolgimento della mentalità dominante nella modernità, probabilmente in seguito a eventi drammatici per l’umanità,” come profetizzato nel Terzo Segreto.506
Ciò che dicemmo sette anni fa rimane vero anche oggi: noi non ci consideriamo affatto importanti, nel grande dramma di Fatima, ma lavoriamo umilmente per la causa della Madonna che, per volere stesso di Dio, è al centro di quel Messaggio. La Beata Vergine Maria non può fallire in ciò che ci ha promesso, se solo i Suoi figli - una volta liberati dagli obiettivi sbagliati di certe persone - faranno quel poco che ci ha chiesto: “Se le Mie richieste saranno esaudite, molte anime verranno salvate e vi sarà la pace.... Alla fine, il Mio Cuore Immacolato trionferà”.
Padre Paul Kramer
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