DIARIO SPIRITUALE
di Anonimo napoletano
" Il Signore desidera sommamente da noi, che siamo totalmente Perfetti, per essere una medesima cosa con lui. Miriamo quel che ci manca per arrivare a questo. " S. Teresa.
Il P. Pietro Fabro, compagno di S. Ignazio, tanto stimato da S. Francesco di Sales, pensando a questo, che Iddio brama molto il nostro profitto, si studiava di andar sempre crescendo, e di non lasciar passare giorno senza far qualche progresso nella virtù. Con che crebbe in gran Perfezione, ed in grande opinione di santità. S. Pacomio, e S. Antonio con mirare le virtù degli altri, stimolava se stessi a procurarne l'avanzamento in sé. La Ven. Suor Maria Villani nel giorno della festa di S. Francesco, di cui ella era molto divota, ebbe questa visione. Le apparse il Santo, e la condusse in un luogo eminente, il più bello che avesse mai veduto. Per entrarvi dentro, bisognava salire per quattro mura altissime, che, come il Santo le dichiarò, significavano i quattro stati della Perfezione. La fece salire sul primo muro, provandoci essa gran difficoltà, e le disse esser quello il primo stato di perfezione, chiamato di purità di coscienza, la quale confina colla purità angelica, ove l'Anima diventa come una fanciulla di tre o di quattro anni, e vi gode una monda e santa serenità, e non giudica mai male de' fatti altrui, né si cura d'intendere cosa alcuna di quelle, che non appartengono al proprio stato, parendole ogni altra cosa fuor di proposito. Indi la fece salire il secondo muro, dicendole che chi è arrivato allo stato di purità di coscienza, si rende capace dell'orazione e del vero amore: frutto indivisibile dell'orazione. E qui le scoprì le proprietà del vero amatore, che sono, esser puro, semplice spropriato, e fondato nella verità del solo Dio, il quale non si può comunicare se non alle Anime, che hanno la suddetta purità. Poi la fece salire il terzo muro, che è quello della croce e mortificazione, dicendole, che dalla purità ed amore passa l'Anima a prender coraggiosamente la croce su le proprie spalle, e ad esser crocifissa ; e che per arrivare a questo stato, dee far acquisto di quattro principali virtù: che sono una vera mortificazione di tutt'i vizi, e d'ogni affetto terreno: una perfetta povertà di spirito, con cui si pone sotto i piedi tutti i beni temporali: una morte vitale, con cui morendo a se stessa ed a tutti gli affetti del senso, vive in una totale annichilazione: e trasformata nel Crocifisso, sicchè possa dire: Vivo ego, jam non ego, vivit vero in me Christus. Giunta l'anima a questo stato, le sembra di signoreggiare il Mondo, e sopporta i patimenti e le croci di tal maniera, che le pare di non esser più capace di patire. Il quarto muro poi, le disse, è lo stato della reale e perfetta unione.
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