LA RESISTENZA PASSIVA - arroccamento ed assedio
Siate sobri, vegliate; il vostro avversario, il diavolo, va attorno come un leone ruggente cercando chi possa divorare. Resistetegli stando fermi nella fede, sapendo che le medesime sofferenze affliggono i vostri fratelli sparsi per il mondo (1 Pietro 5:8-9)
Può capitare che il nemico sia particolarmente determinato e disponga di notevoli forze, tali da darci l’impressione di non poterlo affrontare direttamente. Questo è il caso di piccole città isolate. Appena si presenta l’esercito nemico il popolo si rifugia in fretta nel castello dove sono le guardie armate, il ponte levatoio viene subito alzato e con l’arroccamento, inizia l’assedio.
Lo stesso può capitare ad una persona che inavvertitamente o di proposito si sia allontanata dal Signore o dalla Chiesa. Satana è bravissimo a colpire le pecore isolate o malate o ferite.
Il pastore Marco Bacchiocchi fa l’esempio degli Amaleciti, un popolo specializzato nelle guerre “di sciacallaggio” contro Israele: questi infatti tenevano d’occhio sempre le retroguardie dell’esercito di Israele e al momento buono quando erano sufficientemente staccate dal grosso dell’esercito, le attaccavano. Nelle retroguardie infatti era facile trovare soldati stanchi o demotivati o che seguivano senza troppa convinzione le battaglie di Israele.
Se tu ti sei allontanato da Dio o dalla Sua Chiesa per motivi vari, stai attento potresti cadere nell’inganno di Satana che, dopo allontanandoti dal Signore, ti porterà alla sfiducia e quindi alla depressione.
Ma non è mai tardi per ricomporsi e difendersi dall’attacco del maligno che con tutti i mezzi cerca solo il tuo isolamento e poi la tua distruzione.
“L’arrocco” nel gioco degli scacchi è una mossa importante perché, in certe condizioni, permette di spostare il re in una posizione più sicura allontanandolo dal centro della scacchiera e contemporaneamente mette una torre in una posizione più attiva, pronta a difendere il re.
Quando ci sentiamo attaccati all’improvviso dal maligno e non sappiamo bene cosa fare e le nostre forze sono poche e smarrite allora dobbiamo agire alla svelta, come se in noi ci fosse una difesa automatica: subito spostare il nostro cuore (il re) dentro le possenti mura della difesa della fede, e predisporre la torre, ovvero quel che resta delle forze, a difesa delle mura stesse.
Le fortezze medioevali, i castelli, erano studiati per resistere a lungo agli attacchi dei barbari.
Questo richiudersi tra le mura del castello è diverso dalla “testuggine romana” perché non può avanzare e contrattaccare, è una resistenza passiva, ferma nel suo luogo protetto, che può solo contrastare, più o meno efficacemente, gli attacchi del nemico.
Elementi negativi della difesa passiva:
Quanto può durare un assedio? E’ tutto qui l’esito della battaglia. Se gli attaccanti non sono sufficientemente organizzati per superare le alte mura e non possono mantenere il loro esercito per troppo tempo senza rifornirlo, se gli attaccanti hanno anche altre battaglie da combattere e non possono restare a lungo, allora ci son speranze per gli assediati di poter vincere per abbandono dell’assedio da parte dei nemici. Ma se i nemici sono sufficientemente preparati e non mollano, allora sorge un problema importante: cosa mangeranno e cosa berranno gli assediati dentro le mura? Quanto potranno resistere?
Supponiamo che all’interno della fortezza si disponga di un pozzo per l’acqua e di molti animali da cortile e persino degli orti… si potrebbe verificare il caso di uno “stallo”, ovvero una posizione in cui né l’assediato né gli assedianti possono vincere.
Lo stallo spirituale è quando si cronicizza una situazione di passività. Ad esempio uno preso dallo sconforto e dalla tristezza si apre involontariamente alla depressione, allora per non soffrire si chiude in se stesso (ripiegamento), alza il ponte levatoio col mondo, vive una vita ridotta all’essenziale e spera che tutto passi da solo, prima o poi, senza fare nulla. Egli non rinnega Dio apertamente, ma non esegue nemmeno le attività che svolgeva prima di edificazione per sé e per gli altri. Guarda se stesso nella propria “cattiva sorte” e qualche volta guarda nostalgicamente dalla finestrella della fortezza se arriva qualche aiuto da fuori. Egli avrebbe le forze, ha in sé la potenzialità della lotta, ma tiene chiuse queste energie in stanze buie, stanco di lottare. Lui pure si sta seppellendo sempre più in quelle stanze dormendo in attesa della morte. Ha con il Signore un flebile raggio di luce ogni tanto che sembra finire da un momento all’altro. E’ insomma la triste condizione di chi ha tutto ma non si sa nutrire della speranza della Parola di Dio.
In questo caso è il nemico che fattosi piccolo come un microbo, è riuscito ad entrare nel suo cuore facendolo ammalare di tristezza. Le energie del malcapitato pensano solo a questo dolore che ha il cuore, ma non vedono il microbo, e si lasciano andare non trovando la medicina giusta.
Ma la medicina è solo la consapevolezza testarda che c’è bisogno della luce della speranza di Dio attraverso la preghiera fatta con fede. C’è un energico canto preso da Isaia che dice:
ma quelli che sperano nel SIGNORE acquistano nuove forze, si alzano a volo come aquile, corrono e non si stancano, camminano e non si affaticano. (Isaia 40:31)
Elementi positivi della difesa passiva:
Immaginiamo che la città assediata sia alleata di altre città ed abbia un patto con loro di mutuo aiuto. Basterebbe un messaggero inviato ad avvisare il comando centrale dell’alleanza e subito le altre città formerebbero un nuovo esercito pronto a venire in difesa della città assediata.
Il messaggero è la preghiera nello Spirito di Dio e l’esercito è quello invincibile del Signore che agisce su due fronti: quello celeste e quello terrestre.
Sulla terra esiste una Chiesa che è come un esercito, esiste un popolo di Dio che non si è piegato al nemico e che può soccorrerti nel momento del bisogno, quando sei depresso. Capitò anche ad Elia di cadere in questo sconforto e chiese a Dio di morire, ma non si tolse la vita, anzi, camminò faticosamente nel deserto (l’estrema solitudine) alla ricerca di Dio per parlarGli e Dio gli rivelò che non era affatto solo:
Romani 11:2 Dio non ha ripudiato il suo popolo, che ha preconosciuto. Non sapete ciò che la Scrittura dice a proposito di Elia? Come si rivolse a Dio contro Israele, dicendo: 3 «Signore, hanno ucciso i tuoi profeti, hanno demolito i tuoi altari, io sono rimasto solo e vogliono la mia vita»? 4 Ma che cosa gli rispose la voce divina? «Mi sono riservato settemila uomini che non hanno piegato il ginocchio davanti a Baal». 5 Così anche al presente, c'è un residuo eletto per grazia.
Sapendo dunque che ci sono anche altri come te, devi riprendere il controllo di te stesso e cercare il loro aiuto, come supporto per le preghiere.
Nel cielo esiste un esercito immenso
E a un tratto vi fu con l'angelo una moltitudine dell'esercito celeste, che lodava Dio e diceva: «Gloria a Dio nei luoghi altissimi, e pace in terra agli uomini ch'egli gradisce!» (Luca 2: 13-14)
Credi forse che io non potrei pregare il Padre mio che mi manderebbe in questo istante più di dodici legioni d'angeli? (Matteo 26:53)
Noi siamo attaccati da forze oscure ma pregando l’Eterno in nome di Gesù possiamo “chiedere i rinforzi” per poter allontanare da noi qualsiasi assedio.
Coraggio dunque, tu che sei assediato dalla tristezza e dalla depressione, mettiti a pregare, manda una colomba di speranza al Signore, e ti ritornerà coi rinforzi e vincerai la tua battaglia!
di Renzo Ronca
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