domenica 14 novembre 2021

Oltre la morte

 


Necessità della riparazione


La misericordia di Dio è infinita, ma infinita è anche la sua giustizia. Per questo Dio esige riparazione di tutti i peccati commessi. Spesso chiede alle anime vittime che soffrano per i peccatori per riparare i loro peccati e aiutarli a salvarli. Molte volte le disgrazie naturali, le pestilenze eccetera, sono permesse da Dio come un mezzo per riparare tanti peccati commessi da popoli o nazioni. Sono misteri di Dio che rientrano nel concetto di solidarietà universale fra tutti gli uomini.

Santa Faustina Kowalska dice nel suo Diario che «un giorno Gesù mi disse che avrebbe fatto scendere il castigo su di una città, che è la più bella della nostra patria [Varsavia]. Il castigo doveva essere uguale a quello inflitto da Dio a Sodoma e Gomorra. Vidi la grande collera di Dio e un brivido mi scosse, mi trafisse il cuore. Pregai in silenzio».

Per le sue preghiere Dio liberò la città dal castigo. Quando il suo direttore spirituale, padre Sopocko, le chiese per quali peccati Dio voleva mandare il castigo, la santa rispose che era per il peccato dell’aborto. (Quaderno 1, pagg. 22-23).

Molte altre volte soffrì grandi dolori per riparare questi peccati. «Oggi [...] sono stata presa da dolori così violenti che ho dovuto mettermi a letto. Ho continuato a torcermi fra gli spasimi per tre ore, cioè fino alle undici di sera. Nessuna medicina mi ha giovato; quella che prendevo la rigettavo. [...] Gesù mi ha fatto conoscere che, in questo modo, ho preso parte alla sua agonia nell’Orto degli Ulivi e che egli stesso aveva permesso queste sofferenze in riparazione a Dio per i bambini uccisi nel grembo di cattive madri» (Quaderno IV pag. 427-428).

«Gesù mi ha fatto conoscere quanto gli è gradita la preghiera riparatrice e mi ha detto: La preghiera di un’anima umile ed amante placa l’ira del Padre mio ed attira un mare di benedizioni» (Quaderno I, pag. 138).

San Paolo dice che «come dunque per la colpa di uno solo si è riversata su tutti gli uomini la condanna, così anche per l’opera di giustizia di uno solo si riversa su tutti gli uomini la giustificazione che dà vita» (Rm 5, 18). è importante qui sottolineare il potere di intercessione e di riparazione dei buoni per poter salvare gli altri dagli effetti negativi e dai castighi che potrebbero venire loro per i peccati.

Esaminiamo un caso della Bibbia. Dio disse ad Abramo che era in procinto di distruggere Sodoma e Gomorra a causa dei loro molti peccati. Abramo intercede e Dio cede fino al punto da dire che se ci fossero dieci giusti, per riguardo a loro non avrebbe distrutto le due città (Gen 18), ma non v’erano neppure dieci giusti che potessero intercedere, e Dio le distrusse.

Vediamo un altro esempio. Il re Davide commise il peccato di adulterio con Betsabea, sposa di Uria, e ancor più, mandò Uria a morire per restarsene con la moglie di lui. Ma Dio inviò il profeta Natan che gli disse: «Ebbene, la spada non si allontenerà mai dalla tua casa, perché tu mi hai disprezzato e hai preso in moglie la moglie di Uria l’Hittita. Così dice Yavhè: Ecco io sto per suscitare contro di te la sventura dalla tua stessa casa [...]

Allora Davide disse a Natan: “Ho peccato contro il Signore”. E Natan rispose a Davide: Il Signore ha perdonato il tuo peccato; tu non morirai. Tuttavia, poiché in questa cosa tu hai insultato il Signore (l’insulto sia sui nemici suoi) il figlio che ti è nato dovrà morire» (2 Sam 12).

In questo caso il figlio, senza avere colpa alcuna, soffre le conseguenze del peccato dei genitori e in qualche modo, ripara il loro peccato. Ebbene, tutti siano uniti come fratelli, membri della stessa umanità, soprattutto i membri della propria famiglia. Dobbiamo aiutarci gli uni gli altri. le sofferenze offerte hanno un grande valore terapeutico e di guarigione degli effetti negativi causati dai peccati, così come le indulgenze possono guarire questi effetti nella stessa persona o nelle anime del purgatorio.

San Paolo ci dice: «Perciò sono lieto delle sofferenze che sopporto per voi e completo nella mia carne quello che manca ai patimenti di Cristo, a favore del suo corpo che è la Chiesa» (Col 1, 24).

Madre Teresa di Calcutta parlava spesso «del grido di dolore di milioni di bambini abortiti che giunge in ogni momento al cuore di Dio». E aggiungeva che «l’aborto è il grande distruttore della pace nel mondo». Per questo pregava per la pace e per questi bambini.

Nel terzo segreto di Fatima, gli angeli raccolgono sotto i bracci della croce il sangue dei martiri e irrorano con esso le anime che si avvicinano a Dio. Il sangue di Cristo e il sangue dei martiri sono considerati insieme. In modo del tutto solidale il martirio collima con la passione di Cristo e si trasforma in una sola cosa con essa, Essi completano, a favore della Chiesa, quello che manca alle sue sofferenze. Ma riflettiamo che i martiri non sono solo quelli che muoiono per Cristo, ma anche le anime vittime e tutti coloro che ingiustamente devono subire la violenza, così come coloro che offrono generosamente il loro dolore per la salvezza degli altri. Tutti costoro in qualche modo riparano i peccati commessi dai peccatori.

Orbene, nel caso dei bambini morti senza il battesimo, che colpe hanno? Nessuna, ma i loro genitori sì, nel caso degli aborti provocati. Nel caso di persone che sono state introdotte nel satanismo o nella stregoneria, nello spiritismo o nell’occultismo, molti dei loro familiari subiranno influenze negative, soprattutto se sono stati consacrati a satana, anche se senza colpa personale. è chiaro che i peccati dei genitori influiscono negativamente sui figli, non soltanto con il cattivo esempio dato, ma anche nelle conseguenze oggettive, ad esempio in infermità ereditarie e nella povertà acquisita dopo la lapidazione dei beni e così via.

Vi sono cose imcomprensibili nei piani di Dio. Perché muore una madre giovane che ha diversi figli da accudire? Forse Dio sa che dal cielo potrà vigilare meglio sui suoi figli di quanto avrebbe fatto se fosse stata sulla terra. sappiamo poco dell’aldilà. Ad ogni modo confidiamo nella bontà di Dio che, a volte, permette cose dolorose per la nostra salvezza o per quella degli altri.

Tornando al tema dei bimbi abortiti, forse potrebbero non essere liberati dal peccato originale e andare in cielo finché i loro genitori non ripareranno il loro peccato qui in terra o in purgatorio. Se non lo fanno loro, perché sono cattivi o perché vanno all’inferno, altri dovranno riparare questo peccato. ma dobbiamo sapere che questi bambini hanno bisogno di qualcuno che li aiuti a liberarsi dal peccato originale e passare dallo stato di felicità naturale a quello della fecilità soprannaturale. Ad ogni modo, questo processo, o scoperta del cielo, il passaggio dal naturale al soprannaturale, da creature a figli di Dio, ha bisogno di tempo, soprattutto se è necessaria una riparazione del peccato compiuto contro di loro. propriamente per questo diciamo che esiste il limbo, che esiste un tempo di attesa dopo la loro morte e che la maggior parte di loro non va immediatamente in paradiso.

P. Angel Peña

 

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