mercoledì 3 agosto 2022

LA VERGINE MARIA negli scritti di Luisa Piccarreta

 


Maria fece suoi tutti gli atti della Divina Volontà respinti; perciò il Verbo potette incarnarsi 

“…Questo è necessario, come fu necessario per venire a compiere la Redenzione, che una nostra  piccola figlia, quale fu la mia Mamma, prendesse per suo compito ricevere in Lei tutti gli atti della  nostra Volontà, respinti dalla creatura; li fece suoi, li accolse con decoro, li amò, li riparò, li contraccambiò tanto da riempire tutti i suoi confini, per quanto a creatura sia possibile. Onde la Divinità,  quando vide in questa piccola la sua Volontà reintegrata per la Creazione, non solo per sé ma per tutti  gli altri, si sentì tanto attirata che, a tanti suoi atti di Volontà per la Creazione, emise l’atto più grande,  più sublime, più prodigioso: che questa piccola fosse Colei che doveva essere innalzata alla sola ed  unica dignità di Madre del suo stesso Creatore. 

Mai Io, Verbo Eterno, avrei potuto scendere dal Cielo, se non avessi trovato in Lei la mia Volontà  reintegrata, quale da Noi era voluto che esistesse nella creatura. Quale fu, dunque, la causa che Mi fece  venire sulla terra? La mia Volontà esistente in una piccola creatura. Che importava a Me che fosse  piccola? Quello che Mi interessava è che la mia Volontà fosse salva in Lei, senza nessuna rottura da  parte della sua volontà umana. Salvata la Nostra, tutti i nostri diritti erano restituiti, la creatura si  metteva in ordine al suo Creatore e il Creatore si metteva in ordine alla creatura. Lo scopo della  Creazione era già realizzato; quindi venimmo ai fatti, che il Verbo si facesse carne, prima per redimere  l’uomo e poi perché la nostra Volontà si facesse come in Cielo così in terra. Ah, sì, fu la mia Mamma  che, prendendo in sé tutta la nostra Volontà uscita per bene della Creazione, saettò la Divinità con  frecce divine, in modo che, ferito dalle nostre stesse frecce, come calamita potente tirò il Verbo nel suo  seno. Nulla sappiamo negare a chi possiede la nostra Volontà.  

Vedi dunque la necessità per cui, per dare compimento a quel «FIAT» che venni a portare sulla terra,  che solo dalla mia Mamma fu accolto e compreso (e per questo non ci fu divisione tra Me e Lei), voglio  un’altra creatura che si offra a ricevere in sé tutti gli atti della mia Volontà che uscirono nella Creazione.  La Divinità vuol essere ferita di nuovo coi suoi stessi dardi, per dare alle generazioni questo gran  bene, che la mia Volontà vi regni…” (16°, 15-11-1923) 

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