Mi attendi così da sempre, ancora, ogni volta.
Non vedi niente di brutto in me, niente di male.
Mi aspetti per sorridermi
ed aprire le braccia e sussurrarmi:
“Porta tutto a me: la tua paura,
la tua solitudine,
la tua ferita, il tuo dolore!
Vieni, fermati, lascia tutto qui!”.
E continui a guardarmi e mi ami.
Ami questa tua creatura imperfetta
che implora calore e bontà
dalla tua perfezione.
Ami la tua canna al vento che non si spezza
grazie alle radici ed alla linfa
che vuoi ancora darle.
Ami questo scrigno gelato dall’errore,
dalla diffidenza, dalla resa, dalla confusione
e lo rendi vivo, caldo e forse capace
di gioire e di amare.
Ti prego, non smettere di amarmi. Amen.
Nessun commento:
Posta un commento