giovedì 25 agosto 2022

Rivelazioni dell'amore divino

 


"Ho visto... come nel tempo della Sua Passione... E in quella stessa visione improvvisamente la Trinità ha riempito il mio cuore con la massima gioia".


In questo [momento] improvvisamente vidi il sangue rosso gocciolare da sotto la ghirlanda caldo e fresco e proprio abbondantemente, come al tempo della Sua Passione, quando la ghirlanda di spine fu premuta sul Suo capo benedetto, che era Dio e Uomo, lo stesso che ha sofferto così per me. Ho concepito veramente e con forza che era Lui stesso a mostrarmelo, senza alcun mezzo.

E in questo stesso mostrarsi all'improvviso della Trinità, il mio cuore fu colmo di gioia. E così ho capito che sarà in cielo senza fine per tutti coloro che vi giungeranno. Perché la Trinità è Dio: Dio è la Trinità; la Trinità è il nostro Creatore e Custode, la Trinità è il nostro amore eterno e la nostra gioia e beatitudine eterna, per mezzo del nostro Signore Gesù Cristo. E questo è stato mostrato nella prima e in tutte le altre, perché dove appare Gesù, la benedetta Trinità è compresa, a mio avviso.

E ho detto: Benedicite Domine! Questo dissi per riverenza nel mio significato, con voce potente e rimasi molto stupito per lo stupore e la meraviglia che provavo nel vedere che Colui che è così riverente e tremendo fosse così gentile con una creatura peccatrice che vive in una misera carne.

Questo [mostrando] ho preso per il tempo della mia tentazione, poiché pensavo che per la sofferenza di Dio, sarei stato tentato dai demoni prima di morire. Grazie a questa visione della beata Passione, con la Divinità che vedevo nella mia comprensione, sapevo bene che era forza sufficiente per me, sì, e per tutte le creature viventi, contro tutti i demoni dell'inferno e le tentazioni fantasma.

In questo modo mi fece capire la nostra benedetta Signora. La vidi in modo spettrale, in sembianze corporee: una semplice fanciulla e una mite, giovane di età e poco più che bambina, nella statura che aveva quando concepì. Inoltre Dio mostrò in parte la saggezza e la verità della sua anima, in questo modo ho compreso lo sguardo riverente con cui guardava il suo Dio e Creatore, meravigliandosi con grande riverenza che Egli nascesse da lei che era una semplice creatura da Lui creata. E questa saggezza e verità, conoscendo la grandezza del suo Creatore e la piccolezza di se stessa che era stata creata, la portò a dire docilmente a Gabriele: Eccomi, serva di Dio! In questa visione ho capito che ella è più di tutto ciò che Dio ha fatto sotto di lei in valore e grazia; perché al di sopra di lei non c'è nulla che sia stato fatto se non la benedetta umanità di Cristo, per quanto mi riguarda.

Julian, of Norwich, b. 1343

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