Gesù rivelò alla Venerabile Madre Concepción Cabrera de Armida "Conchita" del Messico (d. 1937) che il più grande Dolore della Vergine è stato finora nascosto e sconosciuto. Durò i lunghi anni dall'Ascensione di Nostro Signore fino alla sua Assunzione. Durante questo tempo fu lasciata in uno stato di abbandono da parte di Dio in cui "soffrì più di tutte le anime abbandonate, poiché soffrì un riflesso del [Gesù'] proprio abbandono sulla Croce, di cui non si può stimare il valore e che è del tutto inesprimibile" (Diario: 23 giu. 1918). Fu attraverso quello che Gesù descrisse come "il vivido martirio palpitante della sua solitudine, il desolante martirio dell'abbandono divino, che Lei soffrì eroicamente, con amorevole e sublime abbandono alla Volontà [di Dio]", che Ella divenne "una fonte inesauribile di Grazia e Misericordia per il mondo" e "ha guadagnato grazie per ogni uomo" (Diario: Jun. 30, 1917).
Gesù ha poi rivelato:
Il suo Cuore è presentato con rose, ma sotto si trovano spine. Le rose significano le grazie per i suoi figli, acquisite con dolori quasi infiniti, con lacrime e martiri il cui peso io solo ero in grado di misurare. È del tutto naturale per una madre, e tanto più per Maria, tenere per sé le spine e i dolori; sono le rose e la tenerezza che sono le rose e le tenerezze che Ella presenta ai suoi figli, non i sacrifici.
Ai piedi della Croce sono nati i suoi figli. La mia morte ha dato loro vita nel Cuore di Mia Madre. Ma prima della sua morte ha dovuto manifestare questa maternità sulla terra, guadagnando con le sofferenze della mia assenza un'infinità di grazie presenti e future per i suoi figli. Il titolo di "Madre dell'umanità" Maria l'ha conquistato con il martirio della sua solitudine dopo la mia morte. Il mondo ne è consapevole? Lo apprezza e gliene è grato? È giunto il momento in cui i figli devono dimostrare di essere veri figli, mostrando la loro venerazione per questo Cuore spezzato dal martirio più sottile e doloroso, vissuto per la propria felicità. Lì Maria ha ottenuto grazie per ogni uomo. È tempo di ringraziarla (Diario, 30 giugno 1917).
1. Cuore Immacolato circondato
Da rose pure e belle;
Ma sotto questi fiori si nascondono le spine
sono spine che trafiggono e lacerano.
Il tuo Gesù vuole che si sappia ora
che nei tuoi ultimi anni
la tua vita è diventata più feconda
attraverso mari di lacrime amare.
2. Il tuo Gesù è il vincitore
Salito al suo Trono,
ma ancora sulla terra in esilio
La povera Madre è lasciata sola.
Abbandonata dalla Divinità
Il tuo martirio è iniziato,
per portare agli uomini le grazie
che la vittoria di Gesù ha ottenuto.
3. A Pentecoste il dono dello Spirito:
Una "nuova pienezza di grazia".
Per la forza nel tuo abbandono,
"Madre-Martire" della nostra razza.
Sentire il peso dei peccati del mondo
come eco nella tua anima;
La Corredentrice del mondo
che ora compie il suo ruolo.
4. Dare ai tuoi figli fiori
mentre le spine le sopporti volentieri,
Nel silenzio e nella mitezza
Il tuo dolore nessuno lo sente.
O martirio di Maria
Così poco conosciuto dagli uomini,
ti onoriamo ora e ti ringraziamo
per tutto ciò che hai subito.
5. O Madre Addolorata, che amo,
insegnami a soffrire con Te
I dolori spaventosi della "solitudine".
Il tuo Calvario quotidiano.
Suffragare per Lui con "perfetta gioia".
Ogni momento che mi resta.
Che i suoi segni siano completi in me
Prima del mio ultimo respiro.
6. Cuore Immacolato circondato
Da rose pure e belle;
Ma sotto questi fiori si nascondono le spine
sono spine che trafiggono e lacerano.
Aiutami a mettere le mie piccole pene
nel tuo grande mare di dolore,
Per fare la mia parte nel portare
La Volontà di Dio sulla terra a regnare!
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