Vive la prova nella speranza
A proposito di ragazze possedute, ne ho conosciuta una a Medjugorje durante un pellegrinaggio. Durante le confessioni si presenta con un sorriso molto dolce e simpatico. Mostra di avere un’anima molto bella e sensibile. Mentre sto per esprimerle un complimento per metterla a suo agio per la confessione, lei comincia a parlarmi di essere posseduta dal demonio. Mi dice di avere recitato sette Rosari alla Madonna per avere la grazia di confessarsi tranquilla.
Proprio in quel momento, cambia, si trasfigura il volto, come lei mi aveva appena accennato, si butta all’indietro come svenisse, la prendo per le mani, la trattengo perché non sbatta la testa sul muro o per terra. Pian piano la tiro su, la rimetto in ginocchio sul confessionale, la aiuto ad uscire dalla trance, la scuoto perché ritorni normale e con qualche preghiera e benedizione allontano il demonio per continuare la confessione. Era rimasta molto triste, amareggiata, si era messa a piangere molto forte. Mi dispiaceva che la gente, che attendeva fuori, si allarmasse per il suo pianto e grida di disperazione e peggio ancora se il demonio ne avesse approfittato per suscitare qualche polverone.
Con fatica la rassereno; si sente torturata, legata da questa presenza che non le permette di fare quello che vuole, neppure di potersi confessare e vivere la sua fede. Le suggerisco un esorcista. Mi dice che a lui già si era rivolta, ma non era stata accettata perché troppo impegnato. Le ho consigliato di andare a nome mio.
Completiamo la confessione, riesco a rasserenarla, ad incoraggiarla a combattere la buona battaglia per uscirne fuori. Avrei voluto incontrarla ancora per aiutarla a liberarsi dal demonio. Mi faceva pena vedere un’anima bella e sensibile, chiamata a soffrire le cattiverie e i legami del demonio.
Una ragazza che dagli occhi sprigionava bontà e dolcezza, mi sembrava impossibile che fosse vittima della cattiveria degli uomini. Spero che qualcuno l’aiuti o che io torni ad incontrarla, visto che non siamo molto lontani, anche se ci siamo incontrati a Medjugorje, luogo lontano, ma vicino per la devozione a Maria che ci unisce.
Simile esperienza era toccata, sempre a Medjugorje ad un amico sacerdote tre anni prima. Era rimasto fortemente colpito, spaventato ed aveva cominciato a credere alle possessioni del demonio. A me ha giovato molto l’esperienza di esorcista per incoraggiarla ed aiutarla.
Per nulla spaventato, ho provato profonda amarezza nel vederla soffrire e piangere disperatamente per la sua situazione, sofferenza e volontà di uscirne, ma non trovava l’aiuto di un esorcista disponibile in diocesi. E l’esorcista incontrato non aveva accettato di aiutarla perché troppo impegnato con quelli che già seguiva.
FRATELLO ESORCISTA
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