domenica 16 ottobre 2022

LA VITA DELLA MADONNA

 


Secondo le contemplazioni 

della pia Suora STIGMATIZZATA 

Anna Caterina Emmerick


La "Grotta del Latte o dei lattanti" 

Abramo aveva avuto come nutrice una donna che egli venerava molto, si chiamava  Maraha. Costei raggiunse un'età molto avanzata e seguiva sempre Abramo sul  cammello quand'egli si recava da un luogo all'altro. Fu in Sukkoth che Maraha passò  gran parte della sua esistenza presso Abramo; trascorse il resto della vita nella valle  dei pastori quando Abramo eresse le sue tende nelle vicinanze di queste caverne.  Maraha aveva oltre cento anni, e quando giunse il momento di transitare all'altra vita  chiese di essere sepolta in una caverna che chiamò con il nome di Grotta del Latte o  dei lattanti. La caverna della tomba della nutrice era in una relazione biblica con la  Madre del Salvatore che pure allattava il neonato mentre era perseguitata ed inseguita.  Infatti anche nella storia dell'infanzia di Abramo si fa menzione alla persecuzione, per  salvarlo dalla quale Maraha lo aveva trasportato nella caverna. Vidi il re del paese di  Abramo che sognò, o apprese dalle profezie, che sarebbe nato un fanciullo per lui  pericoloso, allora diede gli ordini necessari per prevenire ogni danno contro la sua  potenza. Per questo motivo la gravidanza della madre di Abramo rimase segreta e  partorì in questa caverna, il bambino rimase poi nascosto con la nutrice Maraha.  Costei visse come povera schiava, lavorando in solitudine presso la caverna in cui  allattava Abramo. Quando i genitori ripresero il loro fanciullo, lo trovarono forte e  robusto. Divenuto giovinetto, le sue espressioni e il suo modo di agire meraviglioso  diedero adito a forti sospetti da parte degli emissari del re. Maraha dovette allora  fuggire di nuovo nascondendo Abramo sotto il suo ampio mantello. Fu ricercato in  ogni luogo e numerosi giovinetti della sua età vennero trucidati senza pietà. Fin da  quei tempi remoti questa grotta diventò un luogo devozionale, specialmente per le  madri che avevano lattanti e volevano chiedere per essi una grazia. Più tardi, esse  venerarono nella nutrice di Abramo il simbolo della Santa Vergine nel modo stesso in cui Elia, scorgendola nella nube gravida d'acqua, fece erigere sul Carmelo un  luogo di preghiera. Maraha dunque, allattando il fondatore della stirpe della Madonna,  aveva cooperato alla venuta del Messia. Vidi un pozzo profondo nelle vicinanze della  grotta in cui si attinse finché ne sgorgò un'acqua limpidissima. Al di sopra della grotta  cresceva un albero meraviglioso, assomigliava ad un tiglio che spargeva un'ombra  spaziosa, aguzzo in cima e largo alla radice. Questo era probabilmente un terebinto  grosso e antico che produceva della frutta oleosa gradita al palato. Vidi Abramo e  Melchisedeck sotto quest'albero. I pastori, i viaggiatori, ed in generale tutto il popolo,  tenevano in gran venerazione l'albero e spesso si radunavano sotto il suo fresco  fogliame, sia per riposare che per pregare. Mi sembra di aver visto una volta che  l'albero ha qualche relazione con Abramo, o forse lo ha piantato egli stesso. Presso il  terebinto si usava accendere il fuoco che si copriva con le pietre; solo in una  determinata stagione i pastori potevano attingere dal pozzo l'acqua considerata santa.  Ai due lati si vedevano delle capanne libere per chi voleva trascorrervi la notte. Una  siepe circondava l'albero, il pozzo e le capanne.  


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