La Guerra Sacra e la Grande Vittoria finale
Una profezia di 2700 anni fa che si sta compiendo adesso
Leggiamo nel 2° libro delle Cronache - Capitolo 20:
Una guerra santa
«In seguito i Moabiti e gli Ammoniti, aiutati dai Meuniti, mossero guerra a Giòsafat. Andarono ad annunziare a Giòsafat: “Una grande moltitudine è venuta contro di te da oltre il mare, da Edom. Ecco sono in Cazezon-Tamàr, cioè in Engàddi”. Nella paura Giòsafat si rivolse al Signore; per questo indisse un digiuno per tutto Giuda. Quelli di Giuda si radunarono per implorare aiuto dal Signore; vennero da tutte le città di Giuda per implorare aiuto dal Signore. Giòsafat stette in piedi in mezzo all'assemblea di Giuda e di Gerusalemme nel tempio, di fronte al nuovo cortile. Egli disse:
“Signore, Dio dei nostri padri, non sei forse tu il Dio che è in cielo? Tu domini su tutti i regni dei popoli. Nelle tue mani sono la forza e la potenza; nessuno può opporsi a te. Non hai scacciato tu, nostro Dio, gli abitanti di questa regione di fronte al tuo popolo Israele e non hai consegnato il paese per sempre alla discendenza del tuo amico Abramo? Gli Israeliti lo hanno abitato e vi hanno costruito un santuario al tuo nome dicendo: Se ci piomberà addosso una sciagura, una spada punitrice, una peste o una carestia, noi ci presenteremo a te in questo tempio, poiché il tuo nome è in questo tempio, e grideremo a te dalla nostra sciagura e tu ci ascolterai e ci aiuterai. Ora, ecco gli Ammoniti, i Moabiti e quelli delle montagne di Seir, nelle cui terre non hai permesso agli Israeliti di entrare, quando venivano dal paese d'Egitto, e perciò si sono tenuti lontani da quelli e non li hanno distrutti, ecco, ora ci ricompensano venendoci a scacciare dalla eredità che tu hai acquistata per noi. Dio nostro, non ci vorrai rendere giustizia nei loro riguardi, poiché noi non abbiamo la forza di opporci a una moltitudine così grande piombataci addosso? Non sappiamo che cosa fare; perciò i nostri occhi sono rivolti a te”.
Tutti gli abitanti di Giuda stavano in piedi davanti al Signore, con i loro bambini, le loro mogli e i loro figli. Allora lo Spirito del Signore, in mezzo all'assemblea, fu su Iacazièl, figlio di Zaccaria, figlio di Benaià, figlio di Ieièl, figlio di Mattania, levita dei figli di Asaf. Egli disse: “Porgete l'orecchio, voi tutti di Giuda, abitanti di Gerusalemme e tu, re Giòsafat. Vi dice il Signore: Non temete e non spaventatevi davanti a questa moltitudine immensa perché la guerra non è diretta contro di voi, ma contro Dio. Domani, scendete contro di loro; ecco, saliranno per la salita di Ziz. Voi li sorprenderete al termine della valle di fronte al deserto di Ieruel. Non toccherà a voi combattere in tale momento; fermatevi bene ordinati e vedrete la salvezza che il Signore opererà per voi, o Giuda e Gerusalemme. Non temete e non abbattetevi. Domani, uscite loro incontro; il Signore sarà con voi”.
Giòsafat si inginocchiò con la faccia a terra; tutto Giuda e gli abitanti di Gerusalemme si prostrarono davanti al Signore per adorarlo. I leviti, dei figli dei Keatiti e dei figli dei Korachiti, si alzarono a lodare il Signore, Dio di Israele, a piena voce.
La mattina dopo si alzarono presto e partirono per il deserto di Tekòa. Mentre si muovevano, Giòsafat si fermò e disse: “Ascoltatemi, Giuda e abitanti di Gerusalemme! Credete nel Signore vostro Dio e sarete saldi; credete nei suoi profeti e riuscirete”.
Quindi, consigliatosi con il popolo, mise i cantori del Signore, vestiti con paramenti sacri, davanti agli uomini in armi, perché lodassero il Signore dicendo: Lodate il Signore, perché la sua grazia dura sempre. Appena cominciarono i loro canti di esultanza e di lode, il Signore tese un agguato contro gli Ammoniti, i Moabiti e quelli delle montagne di Seir, venuti contro Giuda e furono sconfitti. Gli Ammoniti e i Moabiti insorsero contro gli abitanti delle montagne di Seir per votarli allo sterminio e distruggerli. Quando ebbero finito con gli abitanti delle montagne di Seir, contribuirono a distruggersi a vicenda.
Quando quelli di Giuda raggiunsero la collina da dove si vedeva il deserto, si voltarono verso la moltitudine, ed ecco non c'erano che cadaveri gettati per terra, senza alcun superstite. Giòsafat e la sua gente andarono a raccogliere la loro preda. Vi trovarono in abbondanza bestiame, ricchezze, vesti e oggetti preziosi. Ne presero più di quanto ne potessero portare. Passarono tre giorni a raccogliere il bottino, perché esso era molto abbondante. Il quarto giorno si radunarono nella valle di Beracà; poiché là benedissero il Signore, chiamarono quel luogo valle della Benedizione, nome ancora in uso. Quindi tutto Giuda e tutti quelli di Gerusalemme, con Giòsafat alla testa, partirono per tornare in Gerusalemme, pieni di gioia perché il Signore li aveva riempiti di letizia a spese dei loro nemici. Entrarono in Gerusalemme diretti al tempio, fra suoni di arpe, di cetre e di trombe. Quando si seppe che il Signore aveva combattuto contro i nemici di Israele, il terrore di Dio si diffuse su tutti i regni dei vari paesi. Il regno di Giòsafat fu tranquillo; Dio gli aveva concesso la pace su tutte le frontiere».
E nella 1a Corinzi, 10,11 San Paolo dice profeticamente: «Tutte queste cose accaddero a loro come figura e furono scritte per ammonimento nostro, di noi per i quali è arrivata la fine dei tempi».
Avete sentito parlare della “valle di Giosafat”? “La valle della Decisione” o del Giudizio di Dio? (Gioele, 4). Quando il re Giosafat (discendente di David e antenato del Messia) salì sul trono di Giuda, si diede a fare piazza pulita di tutti i riti pagani permessi dai suoi predecessori e a rafforzare il culto di Dio. Con una politica vigorosa si rese temibile ai popoli vicini, ma commise l’errore di allearsi con l’empio re Acab, del regno del nord (Israele), e per poco non ci rimise la vita, lui e il suo esercito. Il profeta Jeu lo rimproverò: “Ami tu dunque chi odia il Signore? Ecco che su di te si addensa una gran collera da parte del Signore, il quale tuttavia terrà conto del bene che hai fatto”.
Gli fu infatti riferito che gli edomiti e gli ammoniti, temibili guerrieri del sud, marciavano contro Gerusalemme. Scosso dalla paura, Giosafat indisse un digiuno in tutto il suo regno e davanti a tutto il suo popolo si mise a invocare il Signore: “Noi non abbiamo forza alcuna di fronte a questa moltitudine enorme, e neppure sappiamo come agire: teniamo solo gli occhi fissi su di Te”. Sorse allora il profeta Iacazièl e nel nome del Signore proclamò: “Non temete questa terribile orda, perché non contro di voi si prepara questa battaglia, ma contro Dio. Non tocca dunque a voi combattere questa volta: presentatevi e state fermi, e vedrete che sarà con voi la vittoria del Signore”. Giosafat allora si prostrò con la faccia a terra e il popolo fece altrettanto. All’aurora del giorno seguente andarono incontro ai nemici e Giosafat si fermò e disse: “Abitanti di Giuda e di Gerusalemme! Abbiate fede nel Signore e nei suoi profeti e tutto andrà bene”, e invece di lanciarli al combattimento ordinò che cominciassero a elevare lodi a Dio. I moabiti e gli ammoniti si lanciarono contro gli abitanti delle montagne di Seir, facendo strage, ma poi, al momento di attaccare i giudei, si accese una rissa tra di loro e si sterminarono a vicenda. Quando i giudei volsero gli occhi verso il deserto, videro un’enorme distesa di cadaveri. “Non contro di voi si prepara questa guerra, ma contro Dio”: quella storia si ripete oggi a dimensioni planetarie.
Non è solo guerra di “nazioni contro nazioni”, ma si tratta di guerra di “regno contro Regno”. I nemici della Verità, della Giustizia e della Pace hanno tutti in comune lo stesso obiettivo: avere il dominio assoluto del mondo, con un governo unico mondiale (secondo la nota tentazione del padre della menzogna: “Tutto questo ti darò, se ti prostri e mi adori”, Mt 4,9); un possesso per affermare sé stessi come “dio” ma senza Dio! L’uomo che si fa Dio! E dietro di loro, l’intenzione del nemico infernale, “il principe del mondo”, è quella di distruggere la Santa Chiesa ed infine l’umanità e l’intera opera di Dio, se gli fosse possibile. Dio permetterà solo fino ad un certo punto, per purificare la terra e purificare la sua Casa che è la Chiesa, affinché sia pronta per la sua Venuta gloriosa.
«È giunto infatti il momento in cui ha inizio il giudizio a partire dalla Casa di Dio; e se incomincia da noi, quale sarà la fine di coloro che rifiutano di credere al Vangelo di Dio?» (1a Pietro 4,17).
I tre nemici pronti per l’attacco sono:
- da occidente la massoneria (il mondialismo anglo-sionista, con il suo Nuovo Ordine Mondiale),
- da oriente il comunismo (che può cambiare nome, ma è sempre redivivo dopo il suo apparente crollo, con la sparizione dell’URSS, ma vivo in tante nazioni, a cominciare dalla Cina),
- e da sud l’Islam, con più di un miliardo di fedeli, sempre pronti alla loro “guerra santa”.
«Il sesto angelo suonò la tromba. Allora udii una voce dai lati dell'altare d'oro che si trova dinanzi a Dio. E diceva al sesto angelo che aveva la tromba: "Sciogli i quattro angeli incatenati sul gran fiume Eufrate". Furono sciolti i quattro angeli pronti per l'ora, il giorno, il mese e l'anno per sterminare un terzo dell'umanità. Il numero delle truppe di cavalleria era duecento milioni; ne intesi il numero. Così mi apparvero i cavalli e i cavalieri: questi avevano corazze di fuoco, di giacinto, di zolfo. Le teste dei cavalli erano come le teste dei leoni e dalla loro bocca usciva fuoco, fumo e zolfo. Da questo triplice flagello, dal fuoco, dal fumo e dallo zolfo che usciva dalla loro bocca, fu ucciso un terzo dell'umanità». (Apocalisse 9,13-18).
“Nella conversione e nella calma sta la vostra salvezza, nell’abbandono confidente sta la vostra forza”, dice il Signore (Isaia, 30,15). I nemici si distruggeranno a vicenda.
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Pablo Martín Sanguiao
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