mercoledì 3 novembre 2021

C'era là una città con un giardino chiamato Getsemani...

 


28 dicembre 1945, Santi Innocenti 

C'era là una città con un giardino chiamato  Getsemani... Come all'origine dell'umanità, un  giardino fatto per l'uomo...  ... perciò l'uomo  vi ha costruito una casa: è sua proprietà.  Ma  questo proprietario fa buon uso del suo bene:  lo presta a Dio.  Senza dubbio quest'uomo era  discepolo del Salvatore o ha più tardi meritato  di esserlo e, dopo aver messo un giardino a disposizione temporanea di Gesù e dei suoi apostoli, ne ha lasciato loro, dopo la Resurrezione  e l'Ascensione, la proprietà definitiva.  Proprietà preziosa, reliquia insigne tutta impregnata del sangue di Cristo; e conveniva non  lasciarla a mani che l'avrebbero profanata.   Così l'uno, il buono, il generoso, il fedele, ha  donato la sua terra, mentre l'avaro, il malvagio, il traditore, ne ha acquistato una col prezzo del suo misfatto; uno ha donato per la vita,  l'altro ha acquistato per la morte eterna. 

Sappiamo dunque prestare, sappiamo lasciare  per il bene, per Dio. Quale incomparabile onore è l'essere chiamati a donare a Dio! Dio mette dei beni a nostra disposizione; ci permette di acquistarne, ce ne facilita anche l'acquisizione, ma è perché, quando viene il momento in cui si degna di averne bisogno, noi  non mercanteggiamo per ridarglieli.  E si può farlo facilmente solo se ce ne siamo già  prima distaccati, se ci siamo abituati a pensare che i beni non sono nostri ma ne siamo  gli amministratori; abituiamoci a prestare, abituiamoci a donare... 

meditazioni, ritrovate tra i suoi scritti Fernand Crombette 

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