Miracoli Eucaristici
b) Conservazione miracolosa
1. A Morrovalle (Macerata - Italia), accadde un prodigio il 16 aprile del 1560. Si incendiò la chiesa dei padri francescani e tutto venne distrutto, anche il tabernacolo. Rimasero miracolosamente intatti i corporali e l’Ostia grande, che il giorno prima era stata consacrata da padre Battista da Ascoli. Rimaneva intatta la copertura della pisside, la base invece o coppa era totalmente distrutta. Si investigò e papa Pio IV dichiarò che si trattava di un vero miracolo. Nel 1960 si celebrò il quarto centenario del prodigio e c’è un’iscrizione su di una porta della città che la dichiara «Città Eucaristica».
2. Nella città italiana di Siena nel 1730, alcuni ladri rubarono 351 ostie consacrate dalla chiesa di san Francesco il 14 agosto. Dopo tre giorni, il chierico che raccoglieva le elemosine dalla cassetta si rese conto che si trovavano lì dentro, piene di polvere e in mezzo alle monete. Ora se ne conservano 225. Ma tutte sono così intatte e fresche come se fossero appena state consacrate. Sono stati effettuati, in epoche diverse, esami scientifici, soprattutto nel 1914, 1922 e 1950 e hanno confermato il prodigio della loro miracolosa conservazione. Alcuni santi, come san Giovanni Bosco, e papi come Giovanni XXIII e Paolo VI, hanno adorato queste ostie in cui continua ad essere presente Gesù sacramentato. Papa Giovanni Paolo II andò a Siena il 14 settembre 1980 e dichiarò: «Qui c’è la presenza di Gesù».
c) Profanazioni
1. Avvenne a Alatri (Frosinone - Italia) agli inizi del 1228. Dopo essersi comunicata, una giovane mise l’Ostia nel fazzoletto, per portarla ad una fattucchiera. Tre giorni dopo l’Ostia si era mutata in carne. La fattucchiera e la giovane, pentite, andarono dal vescovo a chiedere perdono e a raccontargli il miracolo. Papa Gregorio IX pubblicò una bolla nello stesso anno, in cui parla di questo prodigio. Ora si conserva questa carne secca in un reliquiario. Nel 1978 si celebrò il 750° anniversario del miracolo con grande solennità.
2. Nella città portoghese di Santarem avvenne un miracolo nel 1247. Una donna, disperata per l’infedeltà del marito, andò da una fattucchiera per chiederle aiuto. Costei le disse di portarle un’Ostia consacrata. Ella andò a ricevere la Comunione nella chiesa di S. Stefano e la avvolse nel suo velo. Mentre andava a casa della fattucchiera, però, incominciarono ad uscire dal velo abbondanti gocce di sangue. Andò a casa sua e nascose tutto in un cofanetto di legno. Durante la notte, ella e il marito furono sorpresi da alcuni raggi misteriosi che uscivano dalla cassapanca e illuminavano tutta l’abitazione. Ella confessò l’accaduto al marito e trascorsero la notte in adorazione. Il giorno dopo, avvisarono il sacerdote che mise tutto in una scatola di cera. Poco dopo, videro la scatola di cera rotta, mentre l’Ostia sanguinante si trovava in un’ampolla di cristallo ermeticamente chiusa. Come vi entrò? In quella stessa ampolla l’Ostia si venera ancora oggi. Ci sono documenti antichi di questo miracolo che ha reso Santarem una città eucaristica.
3. A Lanciano (Chieti - Italia) nel 1273, una donna, disgustata con il marito per i maltrattamenti, andò a consultare un’amica e questa le disse di andare a comunicarsi, di bruciare l’Ostia e di mettere le ceneri nel cibo e nella bevanda del marito per tornare a conquistare il suo amore. Quando la donna volle bruciare l’Ostia, una parte si mutò in carne, da cui uscì molto sangue. Spaventata, l’avvolse in una tela e la sotterrò nella stalla. Al tramonto, il marito non riusciva a far entrare le bestie nella stalla e ci riuscì solo dopo molti sforzi e colpi. Egli pensò che la moglie aveva fatto qualche maleficio e la interrogò, ma ella negò. Per sette anni Gesù sacramentato, mutato in carne e sangue, stette interrato. Alla fine la donna confessò e la reliquia venne dissotterrata. Era intatta, senza alcun deterioramento. Dopo alcuni giorni fu portata a Offida (Ascoli Piceno), dove si conserva. Ci sono documenti attendibili che parlano di questo miracolo. Oggi la parte rimasta come Ostia si trova in perfetto stato, senza corruzione. Il resto appare come dei filamenti di carne color rosaceo. La tela presenta differenti macchie di sangue. Ivi si costruì una cappella alla santa Croce, e la festa si celebra tutti gli anni il 3 maggio.
4. È famoso il caso dell’Ostia conservata nel monastero dell’Escorial di Madrid. Avvenne nel 1592, in un piccolo villaggio dell’Olanda. Bande protestanti presero la città di Gorcum e profanarono le chiese cattoliche. Nella cattedrale profanarono l’Ostia che stava in un ostensorio e la colpirono con mazze di ferro. Immediatamente, apparirono tre macchie rosse nell’Ostia come manifestazione del dolore di Gesù dinanzi a quella profanazione. Quest’Ostia venne ossequiata dal re Filippo II, che la inviò al monastero dell’Escorial, dove si conserva e dove ci sono bassorilievi e quadri che ricordano il miracolo.
5. Nel 1954, il 16 dicembre sull’«Osservatore Romano» apparve la seguente notizia più o meno in questi termini: «Alcuni soldati comunisti entrarono nel monastero delle carmelitane di Bui-Chu, nel Vietnam del Nord, per fare un’ispezione. Giunti alla cappella, vollero vedere il tabernacolo e la religiosa che li accompagnava disse loro che là vi era un Dio buono e che bisognava trattarlo con rispetto. Allora, un soldato prese il fucile e cominciò a sparare contro il tabernacolo. Una palla attraversò la pisside e alcune ostie si dispersero, il soldato rimase immobile come una statua di marmo, con gli occhi terrorizzati».
Angel Peña
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