giovedì 18 novembre 2021

I Padri Apostolici con Giustino Martire e Ireneo

 


La prima epistola di Clemente ai Corinzi


Capitolo I.- Il saluto. Elogio dei Corinzi prima dello scoppio dello scisma tra loro.

La Chiesa di Dio che soggiorna a Roma, alla Chiesa di Dio che soggiorna a Corinto, a coloro che sono chiamati e santificati per volontà di Dio, per mezzo del nostro Signore Gesù Cristo: Grazia a voi e pace da Dio onnipotente per mezzo di Gesù Cristo, sia moltiplicata.

A causa, cari fratelli, degli improvvisi e successivi eventi calamitosi che ci sono accaduti, sentiamo di essere stati un po' in ritardo nel rivolgere la nostra attenzione ai punti riguardo ai quali ci avete consultato2 , e specialmente a quella vergognosa e detestabile sedizione, assolutamente ripugnante per gli eletti di Dio, che alcune persone avventate e sicure di sé hanno acceso a un tale livello di frenesia, che il vostro venerabile e illustre nome, degno di essere universalmente amato, ha subito un grave danno3 . Infatti, chi mai ha dimorato anche solo per un breve periodo in mezzo a voi e non ha trovato la vostra fede tanto feconda di virtù quanto saldamente stabilita? 4 Chi non ha ammirato la sobrietà e la moderazione della vostra pietà in Cristo? Chi non ha proclamato la magnificenza della vostra abituale ospitalità? E chi non si è rallegrato della vostra perfetta e fondata conoscenza? Poiché voi facevate ogni cosa senza rispetto per le persone, e camminavate secondo i comandamenti di Dio, essendo obbedienti a coloro che avevano il governo su di voi, e rendendo ogni giusto onore ai presbiteri in mezzo a voi. Avete raccomandato ai giovani di avere una mente sobria e seria; avete istruito le vostre mogli a fare ogni cosa con una coscienza irreprensibile, conforme e pura, amando i loro mariti come in dovere; e avete insegnato loro che, vivendo nella regola dell'obbedienza, devono gestire i loro affari domestici in modo decoroso, ed essere in ogni aspetto improntati alla discrezione.


Capitolo II.- La lode dei Corinzi continua.

Inoltre, eravate tutti contraddistinti dall'umiltà e non eravate per nulla gonfi d'orgoglio, ma cedevate l'obbedienza piuttosto che estorcerla,5 ed eravate più disposti a dare che a ricevere.6 Contenti della provvidenza che Dio aveva fatto per voi, e attenti alle sue parole, eravate interiormente riempiti7 della sua dottrina, e le sue sofferenze erano davanti ai vostri occhi. Così una pace profonda e abbondante fu data a tutti voi, e avevate un desiderio insaziabile di fare il bene, mentre una piena effusione dello Spirito Santo era su tutti voi. Pieni di santi disegni, voi, con vera serietà d'animo e con una fiducia divina, stendevate le vostre mani a Dio Onnipotente, supplicandolo di essere misericordioso con voi, se foste stati colpevoli di qualche involontaria trasgressione. Giorno e notte eravate in ansia per tutta la fratellanza,8 affinché il numero degli eletti di Dio fosse salvato con misericordia e con una buona coscienza.9 Eravate sinceri e incorrotti, e dimentichi delle ferite tra di voi. Ogni tipo di fazione e di scisma era abominevole ai vostri occhi. Facevate cordoglio per le trasgressioni dei vostri vicini; le loro mancanze le consideravate vostre. Non avete mai rancoroso alcun atto di gentilezza, essendo "pronti ad ogni opera buona".10 Adornati da una vita completamente virtuosa e religiosa, facevate ogni cosa nel timore di Dio. I comandamenti e le ordinanze del Signore erano scritti sulle tavole dei vostri cuori.11

Schaff, Philip (1819-1893) (Editor)

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