mercoledì 3 novembre 2021

LA’ DOVE CIELO E TERRA SI INCONTRANO

 


La preghiera di riparazione

 La lode e la gratitudine sono un dovere di giustizia verso Dio, anche se nei nostri rapporti con Lui non possiamo parlare di giustizia in senso stretto.  Ora, nella nostra vita, siamo stati ingiusti con Lui molte volte, tutte le volte che gli abbiamo negato la nostra obbedienza di creature e il nostro amore di figli;  dobbiamo perciò sentire il bisogno di tributargli un’umile e sincera riparazione.  Questa riparazione è possibile solo attraverso Gesù, nostro salvatore, che per riparare i nostri peccati è salito sulla croce offrendosi vittima al Padre.  Chi pensa che Gesù sulla croce ce l’hanno messo gli altri e che lui non c’entra e che, non avendo mai fatto nulla di male, ha le mani pulite di quel Sangue innocente, o si inganna tremendamente o è un presuntuoso bugiardo.  Questo stesso atteggiamento abbiamo noi quando non sentiamo il dovere della riparazione e della espiazione.

 E’ vero che si offre riparazione soprattutto con la vita, cioè con le opere di penitenza e con le opere di misericordia.  Con la penitenza chiediamo al corpo e allo spirito, attraverso la mortificazione dei sensi e la mortificazione interiore, di espiare il male commesso seguendo le passioni disordinate come la vanità, l’accidia, la sensualità, l’intemperanza nel cibo e nei divertimenti, ecc…- da sempre nella Chiesa è stata praticata l’espiazione con digiuni, veglie e penitenze corporali che per noi, oggi, consisteranno soprattutto nelle piccole mortificazioni quotidiane -, mentre con le opere di misericordia cerchiamo di restituire a Dio, attraverso il servizio materiale e spirituale al nostro prossimo - “l’elemosina copre una moltitudine di peccati” - quello che noi gli abbiamo negato per soddisfare i nostri egoismi e le nostre comodità.  Però, è anche vero che le opere di penitenza e le opere di misericordia non hanno l’efficacia di una vera espiazione se non vengono da un cuore contrito e non esprimono un atteggiamento interiore di amore a Dio e di preghiera.

 Perciò abituatevi a rivolgere frequentemente al Signore giaculatorie e atti di riparazione; il Vangelo e la liturgia penitenziale possono suggerirvi molte di queste espressioni; “Pietà di me, o Dio, secondo la tua grande misericordia”. “Signore, contro di te ho peccato, abbi pietà e misericordia di me!”, “Signore Gesù, abbi pietà di me peccatore!”...  Inoltre, pratiche pie tradizionalmente legate alla riparazione sono la “Via Crucis” e l’Ora di adorazione.  Così pure, quando vedete o sentite offendere Dio, vi verranno spontaneamente alle labbra, senza rumore di parole, le espressioni più affettuose della contrizione e della riparazione.

 Ma, come già vi ho ricordato, la preghiera di riparazione più alta ed efficace rimane sempre la S. Messa perché è il sacrificio stesso di Gesù sulla croce che ha riparato abbondantemente i peccati del mondo. Offrite e fate celebrare Sante Messe in riparazione dei vostri peccati, unendole poi alla penitenza e alle opere di misericordia, e otterrete dal Signore che non usi con noi la sola giustizia - chi potrebbe salvarsi? - ma che apra su ciascuno e su tutti gli uomini le braccia della sua misericordia.

Ferdinando  Rancan

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