L'anima purgante, uscendo dal corpo, tende a Dio, ma si trova come uno che è trascinato da una corrente, e non può raggiungere la riva. L'anima si slancia verso Dio, ma le sue imperfezioni sono come una corrente che la trascina lontana. Nelle illusioni della vita terrena, essa si era già messa in una corrente che la allontanava dal divino amore; ma quando esce dal corpo, le illusioni del mondo diventano vortice, per i peccati che hanno macchiata l'anima, e perciò essa si trova trascinata lontana da Dio nell'atto stesso che tende a Dio con tutta la forza dell'amore che sente fortissimo, per lo stato di grazia nel quale si trova. Essa è fuori del corpo, ma porta con sé la responsabilità delle sue miserie quasi corpo di morte che la segue: opera enim illorum sequuntur illos (le loro opere li seguono). E’ una espressione profondissima, tanto per le opere buone alle quali si riferisce, quanto per le opere cattive, che seguono l'anima come le opere buone. L'anima purgante è come uno che è costretto a gettarsi a nuoto in una corrente turbinosa, vestito con indumenti pesanti, che lo portano giù, quando egli ha bisogno di stare a galla, e vi tende con tutte le sue forze per proseguire il suo nuoto verso la pacifica e fiorita riva.
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