Ottenebramento intellettuale
Oggi gli Ebrei regolano le borse, le banche, gli istituti di assicurazione, le case editrici, i giornali, i pubblici spettacoli nonché gli altri strumenti di diffusione sociale, cui sono da aggiungersi le grandi strade di comunicazione, per terra, per mare e per aria. Mentre, poi, uno smisurato numero di beni immobili delle maggiori metropoli, insieme alle migliori aziende, sono ormai caduti nelle loro mani, con la possanza dei capitali e con l'accortezza, tengono chiusa, come in una rete, tutta la società umana.
Si erge, però, uno scoglio al perfetto svolgimento del loro programma di azione, e questo è:
l'intelligenza dei «goim».
Quei signori ben sanno, quanto sia ad essi necessario impedire, con ogni mezzo, che il livello intellettuale dei popoli si elevi ad un'altezza, per dire così termometrica, alquanto elevata, perché, in questo caso, troppo facilmente apparirebbe ai loro occhi tutta la nefandezza del loro modo di agire, per cui ne seguirebbe. contro di essi, una immediata reazione difensiva.
Quindi ritengono cosa fondamentale, che, per raggiungere tranquillamente l'obiettivo cui aspirano, sia necessario preparare, antecedentemente, un terreno ben disposto e favorevole. Vale a dire: fare in modo di abbassare, per quanto è possibile, il livello intellettuale dei «goim», in maniera tale che, offuscandosi fra essi sempre più la chiarezza dell'intelletto, non si arrivi a vedere né a distinguere, il loro obliquo modo di operare.
A tale fine diffondono, con sovrumana scaltrezza, in mezzo ai popoli, quelle cose che maggiormente servono per ottenebrare l'umana intelligenza.
Ed ecco, per loro merito, il sorprendente sorgere e diffondersi, qui l'immoralità, a mezzo di pubblicazioni oscene, edite ognora da case editrici, controllate da giudei (p. e. in Italia i maggiori scrittori pornografici erano recentemente gli ebrei Guido da Verona, Umberto Notari, Mario Mariani, Pitigrilli, ai quali, al presente, è doveroso aggiungere lo scrittore Moravia). Là, ci fanno assistere a spettacoli e film sempre più degradanti (dei quali, può dirsi, hanno attualmente il monopolio, con l'intera produzione californiana in loro mani e, forse, anche le principali sale di proiezione del mondo), esaltanti la menzogna, il furto, l'assassinio, l'adulterio. Altrove, li vediamo adoperarsi per incrementare l'alcoolismo, lo smercio degli stupefacenti, l'affermazione dello «sport smodato» onde togliere alle masse la facoltà di ragionare ed abbrutirle (v. «Protocolli» XIII), l'imbarbarimento dell'arte pittorica, scultorea, architettonica, musicale e via discorrendo. (I maggiori corifei della pittura astrattista non sono forse gli ebrei Picasso, Modigliani, Calò)?
Inoltre, essi mirano alla distruzione di ogni fede religiosa, elaborando, senza tregua, una colluvie di teorie materialistiche, senza contare che ci straziano con ogni sorta di perfidie, di usure, di frodi e col furto bancario. Nella già citata rivista «Century Magazine» (n. 3 e 4 del 1928) il nominato ebreo romeno, Marcus Eli Rayage, non esita ad aggiungere, in altro punto del suo articolo: «Voi gridate tanto per via dell'indebita influenza ebraica nei vostri teatri e nei vostri film. Benissimo. Concesso, i vostri lamenti sono giusti: ma che può significare questo in confronto con la strapotente influenza che noi esercitiamo sulle vostre chiese, sulle vostre scuole, sui vostri regimi, ed anzi perfino sui minimi rivolgimenti del vostro mondo intellettuale?...».
Cose tutte, però, che i Giudei riescono a perfettamente realizzare, solo a condizione di potere usufruire d'una sconfinata libertà, senza vincolò di alcuna disciplina.
A tale fine faranno persuasa la gente di corta vista e ne faranno trionfare il principio, che la disciplina non è altro se non un'autentica dittatura, mentre invece la sfrenata libertà, spinta fino alla licenza, vuole essere espressione dimostrativa del più smagliante ideale del liberalismo, nonché affermazione di vera democrazia.
“Vermijon”
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