sabato 13 novembre 2021

Maria SS., gloriosa città di Dio

 


La nuova Gerusalemme 

Di questa ammirabile città dobbiamo far parte anche noi, con l‟aiuto della divina misericordia, e perciò dobbiamo scolpirci nel cuore queste arcane parole: Non entrerà in essa nulla d’immondo, o chi commette abominazione o menzogna. Come potremo barattare tanta felicità e tanta gloria per un vile piacere dei sensi? Come potremo idolatrare questa putrida carne e vivere nella menzogna del mondo noi che cerchiamo la celeste città di Dio? 

Separiamoci recisamente dallo spirito del mondo, camminiamo nella santa umiltà della Croce, seguiamo Gesù Cristo al Calvario per essere un giorno glorificati con Lui eternamente. Non facciamo noi tanto lavoro per procurarci una bella casetta, per adornarla, per farcene un nido di felicità? Eppure è una casa che passa ed anche quando è magnifica non è che la cella d‟una prigione o l‟angusto posto d‟una stazione di partenza. Stolti che siamo se c‟infanghiamo in questa vita, vivendo di abominazioni e di peccati! Passerà la figura di questa povera terra, sarà tutto bruciato dal fuoco, e non rimarrà nulla di quello che avremo edificato a scapito dell‟anima nostra; rimarrà solo come titolo di condanna e motivo di eterna infelicità quello che avrà occupato e consunto tutta la nostra vita. 

Viviamo santamente, anche a costo di dover contrastare continuamente questa corrotta natura che ci appesantisce e ci tira all‟abisso. Anche noi, nel nostro piccolo, dobbiamo essere città di Dio, abitazione della sua gloria, monumento splendente della sua misericordia. Dobbiamo avere la chiarezza di Dio per la grazia, e la sua luce per la fede, la speranza e la carità. Dobbiamo essere separati dal mondo come da un grande muro, vivendo solo nella Chiesa sul saldo fondamento degli Apostoli. Tutto dev‟essere prezioso in noi, poiché la nostra vita deve essere soprannaturale in ogni suo atto, impiegata per la gloria di Dio, immolata per Lui e per la carità. Nulla d‟immondo può entrare in noi, e perciò custodiamo gelosamente la purità; non ci macchi l‟abominazione del mondo, non ci ottenebri la sua menzogna. 

Siamo redenti dal Sangue di Gesù Cristo e dobbiamo purificarci in quel Sangue Divino affinché per Lui siamo scritti nel libro della vita. Viviamo di Lui Sacramentato, ed Egli sarà lampada accesa in noi, che ci farà glorificare il Padre in ogni atto della nostra vita. Se ci scoraggia la nostra debolezza e la nostra miseria, guardiamo Maria SS., gloriosa città di Dio posta sui monti, elevata su tutti i Santi, splendente della chiarezza di Dio per la pienezza di grazie, tempio vivo dell‟Eterno Amore perché sposa dello Spirito Santo, illuminata dall‟Agnello Divino perché sua Madre, anticipatamente redenta dal Sangue di Lui e resa tutta bella nel candore immacolato. 

O Maria, tu sei la Città Santa di Dio: la Chiesa militante guarda a te in questi momenti di angoscia... 

Nello stesso modo che la donna vestita di sole e coronata di dodici stelle, la Chiesa militante, è tutta incentrata in Maria SS. (cap. XII), cosi la città gloriosa di Dio, la Chiesa trionfante, raggiunge il suo massimo fulgore in Maria. Maria scende dal Cielo da Dio, per la sua elezione, primogenita e privilegiata tra tutte le creature, piena della chiarezza di Dio, rifulgente negli splendori dell‟eterna gloria come pietra preziosissima, limpida come cristallo per la sua ineffabile purezza. 

Separata da ogni influsso di male e custodita come da altissimo muro, Essa città santa della divina misericordia, che ha dodici porte, tre per ogni punto cardinale, perché accoglie tutte le genti, è rifugio di tutti i popoli della terra, ed è chiamata beata da tutte le generazioni. 

Se gli Apostoli sono il fondamento della Chiesa, Maria ne è lo splendore, poiché è innalzata al di sopra di essi nel fastigio della grazia, ed è tutta come purissimo oro nella ricchezza delle grazie e dei privilegi che l‟arricchiscono. Le genti camminano alla sua luce, perché per Lei vengono agli uomini tutte le grazie, i Re della terra portano a Lei la gloria e l’onore, perché Essa è Regina dei cieli, e le genti la esalteranno fino alla consumazione dei secoli, chiamandola beata. Nel terreno pellegrinaggio Maria sia per noi la splendida città di Dio che c‟incoraggi ad amare la virtù, a sospirare all‟eterna gloria, a camminare per i sentieri che ad essa ci conducono. Innanzi alla sua purezza immacolata noi intendiamo che nulla d‟immondo può entrare in Cielo, e fuggiamo le abominazioni dei sensi; innanzi al suo splendore, che è candore dell‟eterna luce e dell‟eterna verità, intendiamo che non possiamo vivere delle menzogne della vita presente; Essa, vincitrice di satana, può darci la vittoria sulle insidie del maligno, e può condurci all‟eterna vita. 

O Maria, o Maria, la Chiesa militante guarda a te in questi tempi di angoscia mortale, e da te aspetta il suo trionfo e il rinnovellamento di tutto in Gesù Cristo e per Gesù Cristo. 

La tua gloria deve rifulgere di nuovo splendore in questo mondo desolato, e fra queste macerie ancora fumanti tu devi mostrarti a tutta l‟umanità come mistica Città di Dio, visione di pace, luce di perfezione, splendore che ci attrae al Re pacifico. 

Nella notte del pellegrinaggio terreno tu sei la nostra luce; eletta come la luna; splendente immacolata nei raggi dell‟Eterno Sole, tu ti levi regina sulla nostra povera valle di pianto. Traccia tu la via del Cielo ai poveri peccatori, rinnovella con la potenza della grazia di Dio questi poveri templi diroccati, fa risplendere novellamente su questa terra la luce del Signore.  

Tu sei donna mirabile vestita di sole nel tuo concepimento immacolato, e sei città gloriosa di Dio nella tua assunzione alla gloria e nella tua materna regalità.  

Ti cinga il capo questa novella corona di gloria, e tutte le genti camminino nella tua luce ascendendo al trono dell‟Eterno Amore.  

Per te venga il regno di Dio nei nostri cuori, per te venga nel mondo o Regina, o Madre di misericordia, o vita, o dolcezza o speranza nostra.  

A te leviamo la voce, noi esuli figli di Eva, a te sospiriamo gemendo e piangendo in questa valle di lagrime.  

Volgi a noi i tuoi occhi misericordiosi, o nostra Avvocata, spandi su di noi i raggi delle grazie delle quali sono piene le tue mani, e dopo questo esilio mostraci Gesù, frutto benedetto del tuo seno, o clemente, o pia, o dolcissima Vergine Maria.   

Da " La Sacra Scrittura - L'Apocalisse" di Don Dolindo Ruotolo


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