sabato 1 ottobre 2022

CUORE (Dio - tutto, nell’io - niente)

 


Nel nostro cuore può entrare ogni cosa: il bene come  anche il male. Dio vuole essere il Signore del nostro cuore,  perché è stato creato per Lui. Comprendiamo allora che  pur così povero e misero, il nostro cuore è dotato di  capacità illimitata e di sete infinita: solo Dio può riempirlo  completamente, solo Lui, fonte zampillante di vita eterna,  può appagare la nostra sete. Spalanchiamo come  Veronica il nostro cuore e lasciamo che Dio vi entri! 


Delle volte sentivo che il mio cuore si accendeva di desiderio tale  di darsi tutto a Dio… delle volte mentre stavo per andare alla santa  comunione, pareva che si spalancasse, come quando si apre una  porta per far entrare qualche caro amico; ma appena entrato subito si  chiude. Così faceva il cuor mio: si serrava, da solo a solo, col suo  Dio. E qui mi pare impossibile poter raccontare tutti gli effetti, i  movimenti, i salti, le allegrezze e la festa che il mio cuore faceva. 

 Se io vi dessi per esempio tutti gli spassi e i piaceri che godono  insieme i più cari amici che si trovano nel mondo, direi che questi  sono niente; e se mettessi insieme tutti i passatempi dell’universo,  direi che tutto è poco o niente, in confronto a quelli che, in un  istante, fa il cuor mio col suo Dio, o, per dir meglio, quello che fa  Dio con il mio cuore, perché sono tutte opere e movimenti suoi. (D,  V 756-757) 


Il cuore diviso non va bene; bisogna che sia tutto fermato in Dio. E  capivo che proprio per questo me lo aveva levato, per risanarlo -  essendo diviso; - affinché io compia quel passo che mi richiede: dare  un addio a tutto quello che non è Dio, perché solo Dio abiti nel mio  cuore. Oh! che contento sente il mio cuore, in questi sentieri nei  quali fa esperienza del Amore Divino. (D II, 899) 


Mi sembrava di avere in tutte le mie faccende, Gesù bambino  accanto. Mi stava talmente impresso nella mia mente che spesso mi  sembrava di vederlo tutto festoso intorno a me. Due o tre volte, mi  parve che mi chiedesse di entrare nel mio cuore. Io allora, se avessi  potuto, gli avrei spalancato e aperto questo cuore... tanto mi  accendevo di desiderio di amarlo e di ospitarlo nel mio povero  cuore! Mi venivano impeti così grandi, che sentivo fare come scoppi  dentro del cuore. (D I, 231) 

 

Qui sì che il Signore mi diede un intimo sentimento e mi fece  conoscere al vivo la mia impotenza e la sua onnipotenza, la mia  bassezza e la sua grandezza, il mio niente e Lui tutto infinito,  onnipotente, incomprensibile e tutto. E questo tutto si pone nel  niente, e fa in esso la sua reggia e il suo trono. E più il cuore sta in questo niente, più Dio si dimostra allo stesso cuore, nè solo si  dimostra, ma lo unisce a Sè e infonde in lui il suo infinito Amore. (D  II, 97) 

Santa Veronica Giuliani 

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