Nel nostro cuore può entrare ogni cosa: il bene come anche il male. Dio vuole essere il Signore del nostro cuore, perché è stato creato per Lui. Comprendiamo allora che pur così povero e misero, il nostro cuore è dotato di capacità illimitata e di sete infinita: solo Dio può riempirlo completamente, solo Lui, fonte zampillante di vita eterna, può appagare la nostra sete. Spalanchiamo come Veronica il nostro cuore e lasciamo che Dio vi entri!
Delle volte sentivo che il mio cuore si accendeva di desiderio tale di darsi tutto a Dio… delle volte mentre stavo per andare alla santa comunione, pareva che si spalancasse, come quando si apre una porta per far entrare qualche caro amico; ma appena entrato subito si chiude. Così faceva il cuor mio: si serrava, da solo a solo, col suo Dio. E qui mi pare impossibile poter raccontare tutti gli effetti, i movimenti, i salti, le allegrezze e la festa che il mio cuore faceva.
Se io vi dessi per esempio tutti gli spassi e i piaceri che godono insieme i più cari amici che si trovano nel mondo, direi che questi sono niente; e se mettessi insieme tutti i passatempi dell’universo, direi che tutto è poco o niente, in confronto a quelli che, in un istante, fa il cuor mio col suo Dio, o, per dir meglio, quello che fa Dio con il mio cuore, perché sono tutte opere e movimenti suoi. (D, V 756-757)
Il cuore diviso non va bene; bisogna che sia tutto fermato in Dio. E capivo che proprio per questo me lo aveva levato, per risanarlo - essendo diviso; - affinché io compia quel passo che mi richiede: dare un addio a tutto quello che non è Dio, perché solo Dio abiti nel mio cuore. Oh! che contento sente il mio cuore, in questi sentieri nei quali fa esperienza del Amore Divino. (D II, 899)
Mi sembrava di avere in tutte le mie faccende, Gesù bambino accanto. Mi stava talmente impresso nella mia mente che spesso mi sembrava di vederlo tutto festoso intorno a me. Due o tre volte, mi parve che mi chiedesse di entrare nel mio cuore. Io allora, se avessi potuto, gli avrei spalancato e aperto questo cuore... tanto mi accendevo di desiderio di amarlo e di ospitarlo nel mio povero cuore! Mi venivano impeti così grandi, che sentivo fare come scoppi dentro del cuore. (D I, 231)
Qui sì che il Signore mi diede un intimo sentimento e mi fece conoscere al vivo la mia impotenza e la sua onnipotenza, la mia bassezza e la sua grandezza, il mio niente e Lui tutto infinito, onnipotente, incomprensibile e tutto. E questo tutto si pone nel niente, e fa in esso la sua reggia e il suo trono. E più il cuore sta in questo niente, più Dio si dimostra allo stesso cuore, nè solo si dimostra, ma lo unisce a Sè e infonde in lui il suo infinito Amore. (D II, 97)
Santa Veronica Giuliani
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