S. Landry, 18 aprile. Giovedì Santo.
Gesù è preso da disgusto, spavento, tristezza e angoscia al pensiero di tutto quel che deve soffrire. Trema,... l' Uomo Dio! Piange, supplica, reclama dell'aiuto, delle consolazioni... e Pietro e gli apostoli dormono... Dormono profondamente, sono stanchi; innanzitutto, la solennità pasquale, il lungo discorso di Gesù; la noia che causa loro dei timori, e poi anche l'ora tarda... Dormendo, si dimentica la tristezza...
Ecco che si avvicina il tempo del trionfo momentaneo dell'Anticristo. Cosa riserva ai fedeli? Un martirio più crudele di quello patito dai primi cristiani. Cosa prepara alla Chiesa? Una lotta mortale! Questo giorno è talmente spaventoso che gli eletti stessi cadrebbero se Dio non venisse loro in aiuto. Così il Buon Maestro moltiplica gli avvertimenti agli apostoli che si inquietano per ciò che deve avvenire. Ne indica tutti i prodromi, tutti i segni, tutti i caratteri distintivi. E grida "VEGLIATE, VEGLIATE", ve lo ripeto VEGLIATE.
"State in guardia: come il lampo che squarcia il cielo, così sarà la venuta del Figlio dell'uomo". "Quando queste cose cominceranno ad accadere, alzate il capo e guardate, perché la vostra liberazione è vicina". Non contento di questi avvertimenti solenni e tragici, Gesù ha fatto annunciare la fine del mondo dal suo discepolo amato con minacce per coloro che non credono. E i dissidenti riprendono questi avvertimenti e li fanno servire alla loro propaganda di errori. E mentre essi agiscono a profitto dell'Anticristo servendosi delle armi stesse della vera fede, ahimè,.. Pietro e gli apostoli tacciono; peggio, fanno tacere anche quelli che parlano di Apocalisse, quelli che fanno sperare che, dopo le prove terribili che discriminano i giusti, ci saranno mille anni di società cristiana, di felicità terrestre in Cristo prima della fine totale. Essi hanno la chiave della scienza e non entrano, e a quelli che vorrebbero entrare, lo impediscono. É il momento di gridare: "ALLARME!". É il momento di gridare: "IN ALTO I CUORI!". É l'ora di profetizzare..., e tacciono... "Non svegliamo quelli che dormono!" Questa è l'ora di pregare, di supplicare, di meditare nelle lacrime e nella speranza, di prepararsi al supremo assalto. Quale altro soggetto che la prossima venuta dell'Anticristo e poi del primo trionfo del Cristo con i suoi eletti può meritare di più l'attenzione?
Si parlerà, invece che di questo, di molte altre questioni di opportunità immediata, materiale e morale. Ma di questo niente, silenzio!. E tuttavia vi sono dei Cristi che agonizzano: 12 stimmatizzate nella sola Francia; non dev'essere invano! L'ora è grave. Non bisogna forse pregare con queste vittime, vegliare con queste vittime, pregare per queste vittime? Invece, non le teniamo forse troppo spesso in sospetto? ... "Atteniamoci al naturale; il soprannaturale è troppo pericoloso. Scartiamo il misticismo..." E si chiudono gli occhi, e gli occhi chiusi... si addormentano. Ma Satana è là che veglia... che viene...! Se si fosse vegliato con Gesù nella Sua agonia, si potrebbe dormire dopo l'assalto intimo sovrastante, si potrebbe lasciar venire l'assalto esterno in pace, assistiti come saremmo dagli angeli. Giacché è proprio quando Giuda si avvicina che Gesù, con un avvertimento che sembra paradossale, dice ai suoi apostoli: "Dormite adesso, e riposatevi". Sì, potete dormire poiché ora Gesù è stato riconfortato. Non ha più bisogno delle vostre preghiere. Ma poiché non avete saputo vegliare, Gesù aggiunge: "Alzatevi, avete dormito abbastanza: l'ora è venuta in cui il Figlio dell'uomo sta per essere consegnato nelle mani dei peccatori". Ma siccome non avete vegliato, siccome non avete pregato, siccome non avete ascoltato gli avvertimenti del Maestro, ora che vegliate all'ultimo minuto, sarete disorientati, turbati, delusi, sarete dispersi, fuggirete, rinnegherete, piangerete. Foste solo voi! ... ma tutti quelli che voi dovevate istruire, stimolare, allertare, spingere allo zelo, al sacrificio, allo sforzo, alla speranza anche ("alzate il capo e guardate"), che ne avete fatto?
Perdono, mio Gesù, Perdono!
meditazioni, ritrovate tra i suoi scritti Fernand Crombette
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