La terza rete: La Stampa
La terza rete, di cui gli Ebrei si servono per formare e dirigere, a loro talento, l'opinione pubblica mondiale, è la stampa, o, a meglio dire, i giornali. Su essi — quale primo obiettivo — con vera avidità si precipitano, finanziandoli ed impadronendosene ad ogni costo e con ogni mezzo, sia direttamente che indirettamente, attraverso interposte persone «strumenti ciechi d'occhiuta rapina». Costoro, naturalmente, dovranno mantenere al giornale quel carattere ed indirizzo che verrà fissato dai loro padroni.
Ciò sarà fatto con infinita prudenza, senza che nulla trapeli all'esterno. Difatti, se si volesse indagare fino in fondo, chi sono i veri finanziatori dei più diffusi giornali, scava scava, si scoprirebbe che, ben nascosto, vi è immancabilmente l'Ebreo.
L'influenza ebraica non si limita ai giornali di un solo partito, ma si estende ai giornali d'ogni colore e, particolarmente, ai cosiddetti «indipendenti», sui quali i Giudei, con l'aiuto dei servi massoni, hanno ormai messo il loro nefasto zampino.
Non a caso abbiamo veduto nel nostro paese — nel tempo pre-fascista — quale Presidente dell'Associazione della Stampa, il giudeo Salvatore Barzilai.
Nel Congresso giudaico, tenutosi l'anno 1848 a Cracovia, al quale concorsero gli Ebrei più ricchi del mondo, fu decretato che il disperso Israello avesse ad impadronirsi dei più potenti giornali d'Europa.
«Con questo mezzo — dice lo Statuto che vi si approvò — la stella ebraica spanderà la luce sopra tutto il globo» 1.
E che ciò sia un fatto compiuto, ne abbiamo conferma da quanto gli stessi Giudei hanno scritto nel loro libro «I Protocolli dei Savi Anziani di Sion» al VII Protocollo2:
«La pubblica opinione viene dovunque preparata da noi per mezzo di quel massimo dei poteri che è la Stampa, la quale, fatte insignificanti eccezioni, di cui non è il caso tener conto, è completamente nelle nostre mani».
E altrove, al Protocollo II:
«Per mezzo della stampa acquistammo influenza pur rimanendo dietro le quinte, in virtù della stampa accumulammo l'oro» ecc...
Meraviglioso, poi, è il sapere come, a fondare le grandi agenzie giornalistiche d'informazione quali la «Reuter». la «United Press», l'«Havas». la «Stefani» ecc.... che diramano, come si sa, i comunicati alla stampa internazionale, altri non furono che notori capitalisti giudei, di cui pur si conoscono nomi e cognomi.
«Impadronitevi della stampa ed avrete ogni cosa» gridava il Gran Maestro della Massoneria francese, l'ebreo Crémieux (presentemente avrebbe forse aggiunto: «nonché del cinema e della radiotelevisione»)3.
La cosa, oggi, è divenuta sì evidente, che solo chi vive nei deserti dell'Africa può non accorgersi di quanto si afferma.
Da siffatta magistrale operazione ne segue:
1) Verrà, come abbiamo già veduto, l'opinione pubblica fabbricata e diretta dal cervello dei figli di Giacobbe, facendo il bianco e il nero, il tempo bello ed il cattivo, a loro beneplacito. Con ciò riusciranno, in maniera sorprendente, a confonderci le idee in modo tale che, al presente, può dirsi, siamo tutti completamente intossicati da concezioni le più false e deleterie. Dico deleterie, perché, mentre è risaputo che la verità ci fa liberi e ci eleva, al contrario la menzogna sempre più ci avvilisce e ci degrada.
2) Essendo ormai i Giudei padroni dispotici della stampa di ogni partito, e come da loro precisa volontà, ogni giornale dovrà fare, con tutto l'impegno possibile, per il partito di cui è esponente, la più strenua e diuturna lotta nei confronti dei partiti avversari, affinché trionfino i rispettivi ideali. Con ciò si vuole, che, fra i «goim», resti più che mai accesa e sempre ben viva, la tensione degli spiriti e lo stato di discordia. I Giudei ben conoscono, quanto sia la discordia l'arma più potente ed efficace per tenere distratti i popoli e dissolverli, mentre essi, ben compatti ed uniti, si rendono ognora più forti onde meglio speculare sul terreno favorevole della miseria altrui.
3) Nessun giornale potrà, mai più, pronunciare parola alcuna, che non torni a giovamento degl'interessi d'Israele; ma soprattutto, per rendere impossibile che siano sollevate o trattate, in qualche modo, questioni di argomento antisemitico. Sicché, zitta l'intera stampa sul problema ebraico, e in conseguenza zitti tutti!
E noi, giocati in pieno da così raffinata scaltrezza, mentre ci azzuffiamo come tanti galletti, siamo serviti di barba e parrucca come altrettante marionette e burattini, senza che alcuno se ne accorga...
Che magnifico spettacolo!
(1) Cfr. riv. «La Civiltà Cattolica» anno 1890, seri? XIV, v. 8, p. 395.
(2) Libro, questo assolutamente di origine ebraica, sebbene i Giudei abbiano cercato, in tutti i modi, di contestarlo. Ma la loro opposizione non merita alcuna considerazione, perché, si sa, sono menzogneri per natura. Tanto più, che i Tribunali svizzeri, da cui tentarono di ottenere sentenza confermante il loro asserto, siccome caddero in contraddizione, non solo non diedero ad essi sentenza favorevole, ma li condannarono invece alle spese del processo. Quello che soprattutto convince, circa l'autenticità del libro, è il fatto, che quanto ivi si legge, tutto si è verificato e si verifica, con precisione, si può dire, addirittura cronometrica.
(3) Cfr. giorn.le «Il Cittadino» di Genova del 10 Agosto 1907, p. 2, e. 3a.
Nessun commento:
Posta un commento