“La fine dei tempi” non è dunque la fine del mondo, ma sì di un certo mondo creato dall’uomo e intriso di peccato. Non è che si fermeranno gli orologi o il tempo, sebbene da alcune rivelazioni private attendibili possiamo supporre che Dio fermerà all’improvviso ogni cosa e in particolare l’uomo, per metterlo di fronte alle sue responsabilità e chiedergli ancora una risposta decisiva.
Ma oltre questa misteriosa frontiera, il mondo sarà rinnovato da Dio in un modo così profondo, che non possiamo immaginare, e la storia proseguirà, ma sarà veramente nuova:
“Ecco infatti che Io creo nuovi cieli e nuova terra; non si ricorderà più il passato, non verrà più in mente, poiché si godrà e si gioirà sempre di quello che sto per creare (...) Non si udranno più voci di pianto, grida di angoscia. Non ci sarà più un bimbo che viva solo pochi giorni, né un vecchio che non giunga alla pienezza dei suoi giorni, poiché il più giovane morirà a cento anni (...)
Fabbricheranno case e le abiteranno, pianteranno vigne e ne mangeranno il frutto (...) Non faticheranno invano, né genereranno per una morte precoce, perché prole di benedetti dal Signore essi saranno...” (Isaia, 65, 17-25).
Questo brano ci dice, tra l’altro, che l’uomo continuerà quaggiù la sua vita mortale. L’uomo ancora continuerà in regime di prova, camminando “nella fede, non nella visione”. Si continuerà a procreare (a ripopolare la terra) e a lavorare, ma non inutilmente né per “una morte precoce”. Sarà tale la gioia di quello che il Signore farà, che non si ricorderanno mai più le cose passate. Sarà il compimento del disegno di Dio, del suo mistero d’Amore, del “Mistero della sua Volontà” (Ef. 1,9). Comunque, “nuovi cieli e nuova terra” riguardano soprattutto l’uomo: l’anima e il corpo.
“... Allora l’Angelo (cioè, l’Inviato: Gesù Cristo)... alzò la destra verso il cielo e giurò per Colui che vive nei secoli dei secoli, che ha creato cielo, terra, mare e quanto è in essi: «Non vi sarà più indugio!» (cioè, non vi sarà più tempo d’attesa). Nei giorni in cui il settimo angelo farà udire la sua voce e suonerà la tromba, allora si compirà il Mistero di Dio, come Egli ha annunziato ai suoi servi, i profeti” (Apoc.10, 5-7).
La fine dei tempi significa la fine dei tempi d’attesa, soprattutto da parte di Dio, per dare compimento a quel Progetto d’Amore, stabilito dalla Volontà di Dio, e nel quale avrà finalmente tutta la sua Gloria.
Pablo Martín Sanguiao
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