giovedì 20 ottobre 2022

L'IMMORTALITA' DELL'ANIMA

 


... anche se non è sempre e universalmente in atto; 

4. 6. Ma supponiamo che l'arte liberale ora sia ed ora non sia in  una coscienza. È un fatto assai noto, dovuto alla dimenticanza o  all'ignoranza. Anche in tal caso non si può dedurre contro  l'immortalità se si spiega la premessa nella seguente maniera. O v'è  qualche cosa nello spirito anche se non v'è nell'attuale stato di  coscienza, ovvero in una mente colta non rimane la disciplina della  musica nell'atto che si applica alla geometria. Ma questa  conclusione è falsa, quindi la prima è vera. La mente non ha  coscienza di possedere una nozione se questa non è rappresentata.  Vi può esser quindi nello spirito qualche cosa di cui esso non è  cosciente. Per quanto tempo vi rimanga non importa. Poniamo  dunque che un soggetto sia stato occupato in altre cose tanto a  lungo che non gli è più possibile richiamare alla coscienza  rappresentazioni anteriori. Tale stato si chiama dimenticanza o  ignoranza. Ma quando noi scopriamo qualche verità riguardante le  discipline liberali in una meditazione interiore ovvero in un dialogo  condotto con buon metodo, la scopriamo soltanto nel nostro spirito.  E scoprire non è il medesimo che produrre o causare, altrimenti la mente causerebbe verità eterne con una scoperta operata nel  tempo. Talora infatti scopre verità eterne. Nulla v'è infatti di più  eterno che l'idea del circolo o altre nelle varie discipline. È assurdo  che esse non siano per sempre o che cessino d'essere. Ed è anche  evidente quindi che lo spirito umano è immortale e che le nozioni  intelligibili esistono nella sua interiorità, sebbene possa sembrare  che, o per non averle apprese o per averle dimenticate, non le  abbia o le abbia perdute. 

Sant'Agostino


Nessun commento:

Posta un commento