Annullato l'omaggio all'Immacolata: il discusso magistero mariano di Francesco. Durissimo intervento di Mons. Carlo Maria Viganò.
A dimostrazione di quanto su Maria si combatta un aspro conflitto in seno alla cattolicità, riportiamo in anteprima un intervento di Mons. Carlo Maria Viganò. Allegata la lettera in pdf
di
Andrea Cionci
Causa Covid, per l’8 dicembre, festa dell’Immacolata, Francesco farà saltare il tradizionale omaggio alla Madonna in piazza di Spagna compiendo, al suo posto, “un atto di devozione privata” come riferisce il Vaticano. Non si è voluto organizzare una celebrazione “senza concorso di popolo”, come pure avvenuto per altre occasioni.
I malumori non sono mancati ed era prevedibile: in ambito cattolico, il rapporto fra la “nuova amministrazione” e i dogmi mariani è spesso causa di aspre contestazioni.
Tutto partì nel 2014, quando, per l’Immacolata, su San Pietro furono proiettate non immagini sacre, bensì scimmie e altre bestie, facendo parlare di profanazione. Secondo Riccardo Cascioli, direttore della Nuova Bussola Quotidiana fu ”un successo per la lobby ecologista e anti-natalista che sta piegando la Santa Sede”.
Ma soprattutto negli ultimi anni è emerso il particolarissimo magistero mariano di Bergoglio, il cui teologo di riferimento, Enzo Bianchi, da poco silurato (ma non per le sue “innovazioni teologiche”) sosteneva che Maria non fosse affatto vergine. E Bianchi, nel 2018, ha presieduto il ritiro spirituale mondiale dei preti ad Ars.
Nell’omelia di Francesco del 12 dicembre 2019 per la Madonna di Guadalupe, si leggono una serie di diversi titoli per la Madonna: “Maria è donna, è Nostra Signora, Maria è Madre di suo Figlio e della Santa Madre Chiesa gerarchica” , ma non un cenno ai dogmi fondamentali come l’essere Vergine e Immacolata, meri “titoli filiali” dati dal popolo di Dio, secondo Bergoglio, per il quale Maria è soprattutto madre e discepola (come fra i luterani). Anzi, il titolo di Corredentrice - dopo un lungo processo, poi cassato da Francesco - sarebbe stato una “tonteria”, chiacchiera, sciocchezza.
Si legge, piuttosto: “Maria è meticcia, donna dei nostri popoli, ma che ha meticciato Dio”. Un’ interpretazione del tutto inedita, che sembra quasi andare in direzione opposta al concetto di Mater “purissima”, che si recita nelle Litanie lauretane.
A proposito: nelle stesse Litanie, Bergoglio ha inserito ex novo “Maria solacium migrantium”, “sollievo dei migranti” come se questi, peraltro in gran parte islamici, fossero una categoria di innocenti “a prescindere”. Anche in questo caso si sono registrate molte proteste.
Ancora, pochi sanno che la Festa della Traslazione della Santa Casa di Loreto è stata abrogata da Bergoglio. San Nicola da Tolentino, che, insieme ai frati aveva giurato di aver visto gli angeli trasportare la casa natale di Maria, avrebbe dunque mentito? Una semplice leggenda, dunque? Eppure, il mistero è affascinante e del tutto irrisolto: è stato provato che la costruzione nel santuario lauretano combacia coi resti della dimora di Maria scavata nella roccia in Terra Santa, con pietre e tecniche costruttive dei nabatei dell'epoca, sconosciute in Italia.
Secondo le dichiarazioni di Francesco, poi, “Maria ha educato male Gesù” e “se lo avesse educato meglio non sarebbe finito in croce”. Anzi, di fronte al Figlio morto, Maria si sarebbe così rivolta a Dio: ”Mi hai detto bugie, mi hai ingannata! Dicevi che gli avresti dato il trono di Davide e adesso lo vedo lì!”. Tuttavia, ai piedi della croce, la Madonna soffre, ma accetta in pieno la volontà di Dio.
Polemiche asperrime ha poi suscitato l’intronizzazione in San Pietro della Pachamama, l’andina divinità pagana della terra, di cui molti hanno criticato il sincretismo con il culto mariano da lungo tempo portato avanti, soprattutto dai gesuiti, in Sudamerica.
La minimizzazione di Maria è tipica non solo del Luteranesimo, ma anche del modernismo cattolico, del quale San Pio X diffidava (fino a scomunicarlo) sostenendo che “sotto le sembianze di una presunta scienza ecclesiastica moderna, è rimasto nella Chiesa per sovvertirla dall’interno sin dalle sue fondamenta”.
La figura della Madonna è “strategica” ai fini dell’ortodossia cattolica, tanto che per i Padri della Chiesa: “Maria da sola ha vinto tutte le eresie”. Senza un parto virginale e quindi miracoloso, infatti, Cristo non era Figlio di Dio, ma un semplice profeta da interpretare a piacere. Insieme all’Eucaristia, il culto mariano è del tutto identificativo del Cattolicesimo e quindi sulla sua rigorosa preservazione si giocherà il futuro identitario della Chiesa di Roma. In una nuova, eventuale, religione mondiale, paventata da molti critici del nuovo corso, non ci sarà posto per la Madonna, per come la conosciamo, almeno.
Mons. Carlo Maria Viganò
A dimostrazione di quanto su Maria si combatta un aspro conflitto in seno alla cattolicità, riportiamo in anteprima un intervento di Mons. Carlo Maria Viganò.
VIRGO POTENS
Nell’imminenza della festa dell’Immacolata
Il ricco epulone della parabola (Lc 16, 19-31), dopo esser stato condannato all’inferno per non aver soccorso il povero Lazzaro, chiede ad Abramo di avvertire i suoi cinque fratelli dei supplizi ai quali egli era sottoposto, per evitare di cadere nello stesso peccato. Abramo gli risponde: «Se non ascoltano Mosè e i Profeti, neanche se uno risuscitasse dai morti saranno persuasi» (Lc 16, 31).
Nostra Signora, nel corso della storia, è intervenuta come Madre amorevole per metterci in guardia circa le punizioni che gravavano sul mondo a causa dei suoi peccati, per invitare gli uomini alla conversione e alla penitenza, e per ricolmare i Suoi figli di innumerevoli grazie. Dove la Parola di Dio pare dimenticata, ecco la voce di Maria Santissima, ora per annunciare una particolare devozione, ora per chiedere sacrifici e preghiere per scampare pestilenze e flagelli. A Quito, a La Salette, a Lourdes, a Fatima, a Roma, ad Akita, a Civitavecchia e in mille altri luoghi la Mediatrice di tutte le Grazie ci ha ammonito richiamando l’umanità traviata dalla ribellione alla Legge divina ad un vero pentimento e alla recita del Santo Rosario. Ma se cambia il tempo e la circostanza delle Sua apparizioni, Colei che si degna di mostrarsi a noi poveri mortali è sempre la stessa, sempre Misericordiosa, sempre nostra Avvocata.
A Fatima la Signora che apparve ai pastorelli chiese al Papa, in unione con tutti i Vescovi, di consacrare la Russia al Suo Cuore Immacolato: quell’appello rimane tuttora inascoltato, nonostante si siano concretizzate le sciagure che il mondo avrebbe dovuto affrontare se non avesse assecondato le richieste della Vergine Santissima. L’ateismo militante del Comunismo si è propagato ovunque, e la Chiesa è perseguitata da nemici spietati e crudeli, mentre è infestata da chierici corrotti e viziosi. Eppure, nonostante il riconoscimento dell’origine soprannaturale delle apparizioni e l’evidenza delle calamità che affliggono gli uomini, la Gerarchia si rifiuta di obbedire alla Madonna. «Se non ascoltano Mosè e i Profeti, neanche se uno risuscitasse dai morti saranno persuasi», dice Abramo al ricco della parabola. Possibile che costoro non sappiano ascoltare nemmeno la voce della Madre di Dio e Madre nostra? Cosa opprime il loro cuore, cosa ottenebra a tal punto la loro mente, da renderli sordi e ciechi, mentre il mondo sprofonda nell’abisso e tante anime si dannano?
Nell’obbedienza alla Signoria universale di Cristo Re, noi accettiamo anche di venerare Maria Santissima quale nostra Regina. E quando invochiamo il Padre nostro con le parole «Sia fatta la tua volontà», sappiamo che questa volontà coincide perfettamente con la volontà della nostra Madre, modello di obbedienza e di umiltà che ha meritato di essere scelta dall’inizio dei tempi per generare nel Suo grembo virginale il Re dei re. Ogni desiderio della Madre di Dio è per noi un ordine: non occorre nemmeno concepirlo come comando, perché la nostra risposta e il nostro desiderio è – e dev’essere – quello di compiacerLa e di darLe prova della nostra fedeltà. E ciò vale eminentemente per i Sacri Ministri, che nel Sacramento dell’Ordine portano su di sé l’unzione sacerdotale del Sommo Sacerdote Gesù Cristo: Maria Santissima vede Suo Figlio in ogni sacerdote, che rinnova misticamente sull’altare il proprio Sacrificio.
Addolora quindi, di un dolore sordo e lacerante, vedere l’indifferenza di tante anime consacrate e di tanti, troppi Vescovi nei confronti della Beatissima Vergine Maria; addolora e strazia il cuore sentir parlare lo stesso Bergoglio con tanta mancanza di rispetto per Nostra Signora, e apprendere che dopo aver egli drasticamente ridotto le celebrazioni papali per la scorsa Pasqua, ha pensato di approfittare del Covid per cancellare parte delle celebrazioni del Santo Natale e annullare il tradizionale omaggio all’Immacolata, il cui monumento svetta in Piazza di Spagna dal 1857. Così se ne va un altro pezzo di Roma, un’altra libbra di carne che il cinico mercante pretende di strappare alla vita dei Romani, quale prova di fedeltà alla dittatura sanitaria.
La Chiesa dei Cattolici, la Chiesa che amano quanti si onorano del nome cristiano, è quella che non retrocede dinanzi all’autorità civile rendendosene anzi complice e cortigiana, ma quella che sopporta la persecuzione con coraggio e sguardo soprannaturale, sapendo che è meglio morire tra i più atroci tormenti piuttosto di offendere la Vergine Santissima e il Suo divin Figlio. È quella che non tace quando il tiranno sfida la Maestà di Dio, affligge i sudditi, tradisce la giustizia e l’autorità che la legittima. È quella che non cede dinanzi ai ricatti, né si lascia sedurre dal potere o dal danaro. È quella che sale il Calvario, quale Corpo Mistico di Cristo, per completare nelle proprie membra i patimenti del Redentore e con Lui risorgere trionfante. È quella che soccorre i deboli e gli oppressi con misericordia e carità, mentre si erge impavida e terribile dinanzi agli arroganti e ai superbi. Quando il Pontefice di quella Chiesa parlava, il gregge di Cristo udiva la voce consolante del Pastore, in una lunga serie di Papi unanimi e concordi nella professione dell’unica Fede.
Viceversa, la cosiddetta “chiesa” di Bergoglio non esita a chiudere le chiese, arrogandosi l’empio diritto di negare a Dio il culto pubblico e di privare i fedeli della grazia dei Sacramenti per miserabile connivenza col potere civile. Essa umilia la Santissima Trinità al livello degli idoli e dei demoni con i sacrileghi rituali di una religione neopagana ; strappa la corona e lo scettro a Cristo Re, in nome del Mondialismo massonico; offende la Corredentrice e Mediatrice per non indispettire gli eretici Suoi nemici; tradisce il dovere di predicare il Vangelo in nome del dialogo e della tolleranza; tace e adultera la Sacra Scrittura e i Comandamenti di Dioper compiacere lo spirito del mondo;manomette le parole sublimi e inviolabili della Preghiera che Nostro Signore ci ha insegnato; profana la santità del Sacerdozio, cancellando nei chierici e nei religiosi lo spirito di penitenza e di mortificazione e abbandonandoli alle seduzioni del demonio; rinnega duemila anni di storia, disprezzando le glorie della Cristianità e l’intervento sapiente della divina Provvidenza nelle vicende terrene; segue zelante le mode e le ideologie, anziché plasmare le anime alla sequela di Cristo; si rende schiava del Principe di questo mondo, pur di mantenere prestigio e potere; giunge a predicare il culto blasfemo dell’uomo rifiutando i diritti sovrani di Dio. E quando Bergoglio parla, i fedeli sono quasi sempre scandalizzati e disorientati, perché le sue parole sono l’esatto opposto di quanto essi si aspettano di udire dal Vicario di Cristo. Costui chiede obbedienza alla propria autorità, nel momento in cui egli la usa per distruggere il Papato e la Chiesa, contraddicendo tutti i suoi Predecessori, nessuno escluso.
Abbiamo la promessa di Maria Santissima: «Alla fine, il mio Cuore Immacolato trionferà». Inchiniamoci dinanzi a quel Cuore, che palpita di Carità purissima, perché riverberi la fiamma di quel santo amore su ognuno di noi; perché la fiamma che arde in esso illumini le nostre menti e le renda capace di cogliere i segni dei tempi. E se i nostri Pastori tacciono per pavidità o complicità, la moltitudine dei laici e delle anime buone ha l’occasione di compensare il loro tradimento e di espiare i loro peccati, invocando la misericordia di Dio che «ha soccorso Israele, suo servo, ricordandosi della sua misericordia» (Lc 1, 54).
Oggi i sommi sacerdoti di questo moderno sinedrio oltraggiano Nostro Signore e la Sua santissima Madre, compiacenti servi dell’élite globalista che vuole instaurare il regno di Satana; domani essi si ritrarranno dinanzi alle vittorie della Virgo potens, che restaurerà la Santa Chiesa e darà pace e concordia alla società, grazie alla preghiera e ai sacrifici di tanti suoi figli umili e sconosciuti.
Sia questo il nostro voto per l’imminente festa dell’Immacolata Concezione, con il quale onorare la nostra Signora e Regina.
Carlo Maria Viganò, Arcivescovo
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