martedì 11 agosto 2020

Moneta del popolo, TASSE ZERO



(Estratto dal libro: “La banca la moneta e l’usura” di Sua Ecc.za dott. Bruno Tarquini)



LA RINUNCIA DELLO STATO  ALLA PROPRIA SOVRANITÀ MONETARIA

La “presentazione” del libro pone in risalto la questione “giuridica” dello svuotamento dell’aspetto economicosociale della Costituzione italiana e la questione “politica” della rinuncia dello Stato alla propria sovranità monetaria. Questo libro, sia pure con un linguaggio molto semplice, ha l’ambizione di far conoscere un aspetto della finanza e dell’economia che è sempre rimasto nascosto nei luoghi oscuri del palazzo, come qualcosa che non convenisse svelare al popolo. Ed è bene, invece, che il popolo sappia, finalmente, che lo Stato ha, da tempo, rinunciato alla propria sovranità monetaria in favore di un ente privato, qual è la Banca d’Italia; ha rinunciato, cioè, ad emettere moneta propria, con la conseguenza che, per il perseguimento dei propri fini istituzionali, è costretto a chiedere, in prestito oneroso, le necessarie risorse finanziarie, indebitandosi nei confronti dell’istituto di emissione. Ed è bene che il popolo sappia anche che questo inutile indebitamento si trasferisce necessariamente ai cittadini mediante la pressione fiscale. Pertanto, il popolo si ritrova debitore di quella moneta di cui, invece, dovrebbe essere proprietario, anche perché essa acquista valore solo perché i cittadini l’accettano come strumento di scambio e, quindi, solo a causa ed in conseguenza della sua circolazione. Con l’avvento dell’Euro si determina, poi, un altro trasferimento della sovranità monetaria, questa volta dalla Banca d’Italia (così come dalle altre banche di emissione) ad un ente privato sovrannazionale, qual è la Banca Centrale Europea (BCE), che provvederà ad emettere la nuova moneta addebitandola ai popoli europei, secondo la stessa “filosofia” moneta ria utilizzata, fino ad oggi, dalle Banche centrali nei confronti dei rispettivi popoli; ed attuando i princìpi del più sfrenato liberismo, previsto dal Trattato di Maastricht, che sono nettamente inconciliabili con la vigente Costituzione italiana, e che sono riassunti specialmente negli articoli 41, 42, e 43.“Chiesa viva” NUMERO UNICO *** Gennaio 2014

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a cura del dott. Franco Adessa

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