PURGATORIO
Pene del Purgatorio
È certo che le pene del Purgatorio sono così forti e intense, che nessun uomo sarà mai capace con la sua piccola mente di comprenderne l'acerbità. I paragoni e le immagini più vive non possono darcene che una sbiadita figura. San Tommaso d'Aquino, che è sempre così misurato nelle sue parole, dice che «la più piccola pena del Purgatorio sorpassa senza misura la più grande pena di questa vita».
È dottrina della Chiesa che, come nell'Inferno, così nel Purgatorio vi è una doppia pena: quella del senso e quella del danno.
1) La pena del senso consiste in tormenti sensibili prodotti da un fuoco la cui misteriosa potenza fa soffrire l'anima come se avesse il corpo. Questo è quanto insegnano generalmente i Teologi, fondati su molte testimonianze dei Santi Padri, alcuni dei quali dicono che questo fuoco è sostanzialmente uguale a quello dell'Inferno, con la sola differenza che non è eterno.
2) La pena del danno invece consiste nella temporanea separazione da Dio.
Col peccato, anche veniale, l'anima si lascia trascinare o si rivolge volontariamente alle creature, e si allontana e volta le spalle a Dio, suo Creatore. Per questo, in punizione, nel Purgatorio Dio la tiene forzatamente lontana da sé, mentre lei sente più che mai potente il bisogno di unirsi a Lui, centro del suo amore e della sua felicità.
Adesso su questa terra, sprofondati nel mondo sensibile, imprigionati nella materia, noi non possiamo comprendere profondamente che cosa vuol dire per un'anima, priva del corpo, essere separata da Dio. Tuttavia, riflettendoci un poco, possiamo intravedere qualche cosa.
Infatti chi è Dio?... Dio è la verità, la sorgente della felicità, la perfezione infinita, il centro di attrazione di tutte le anime. In altre parole, Dio è l'essere infinitamente perfetto, unicamente per il quale siamo stati creati, al quale l'anima nostra tende necessariamente come a suo centro. Egli soltanto può soddisfare tutte le sue brame, appagare tutto il suo essere, tutte le sue facoltà. Ebbene, finché l'anima è imprigionata nel corpo, non sente in tutta la sua forza questo bisogno di Dio, questa attrazione verso di Lui. La materia che la circonda le impedisce di conoscere perfettamente la sua bellezza, la sua bontà, il suo amore infinito, le sue perfezioni infinite. Ma appena essa sarà liberata dal corpo, abbraccerà con un solo sguardo il Bene infinito che è Dio, sentirà potentemente di essere fatta per lui, per vederlo, possederlo, goderlo, per amarlo eternamente. Quindi si sentirà attratta a Lui con una forza irresistibile, con una potenza che nessuno potrà mai moderare o estinguere. Allora l'anima si slancerà naturalmente verso questo abisso di felicità dove troverà la sua pace, la soddisfazione di tutte le sue esigenze.
Ecco la pena più grande del Purgatorio: mentre l'anima sente il bisogno potente e irresistibile di unirsi a Dio, Questi l'allontana perché macchiata di colpa, le impedisce di possederrlo, di goderlo, di partecipare alla sua felicità infinita, e la rinchiude in un carcere tormentoso dove essa dovrà soffrire immensamente tormentata dalla brama di unirsi al Bene Assoluto che ardetemente sospira. Questo è il tormento che supera ogni altro tormento e che purifica l'anima purgante.
3) Quanto tempo dureranno queste pene?
La durata della permanenza nel Purgatorio non è uguale per tutte le anime, perché dipende dalle pene da espiare. In questa vita predomina la misericordia di Dio, nell'aldilà predomina la sua giustizia. Su questa terra con poco possiamo espiare molto, nel Purgatorio invece con molto si espia poco. Quindi per certe anime la permanenza in Purgatorio potrà essere molto lunga.
4) I suffragi per le Anime del Purgatorio
Noi, su questa terra, abbiamo la possibilità di venire in loro aiuto affinché le loro pene siano alleviate e abbreviate. È verità di fede.
Noi possiamo aiutare le Anime del Purgatorio con la preghiera, con le indulgenze, con opere di carità, con qualunque opera buona applicata a loro suffragio. Il mezzo però più efficace è la S. Messa. Quando essa viene celebrata in suffragio delle Anime del Purgatorio, è Gesù stesso che prega per loro, si sacrifica per loro sull'altare.
A questo punto non va dimenticato che noi possiamo purificarci in terra prima di morire, e non è escluso il caso di chi, accogliendo con pazienza certe prove della vita, possa raggiungere direttamente il Cielo senza passare per il Purgatorio.
Inoltre conviene riflettere che mentre in Purgatorio ci si può solo purificare, sulla terra invece le preghiere, le opere buone, le sofferenze accettate, oltre ad essere purificatorie, sono anche meritorie e quindi fonte di maggior gloria e felicità in Paradiso.
La terra dunque può sostituire il Purgatorio, o almeno farcelo abbreviare. Purtroppo in terra la maggior parte dei cristiani non vuol sapere di sofferenze e di mortificazioni volontarie per espiare i propri peccati. Molti anzi si lamentano e non sono affatto rassegnati alle croci quotidiane. Di bene ne fanno poco e quel poco è fatto con negligenza.
Inoltre si commettono con molta frequenza peccati veniali e difetti di ogni specie e non si fa alcuno sforzo per evitarli o diminuirli. Ebbene riflettiamo che se non vogliamo diminuire ed espiare le nostre colpe su questa terra, bisognerà poi rassegnarsi a lunghe e dolorose sofferenze nel Purgatorio.
P. GNAROCAS N.I.
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