domenica 31 dicembre 2023

Tu ci cerchi

 


Tu lasci la tua celeste reggia.

per venire in cerca della traviata pecorella.

Ti manifesti ad essa,

e con impulsi della tua grazia

incessantemente la chiami,

ne muovi il cuore verso di te,

affinché a te d'appresso ti conosca,

ti ami, ti adori.

Hai tu forse bisogno di essa

per essere pienamente felice

nel tuo Paradiso?

No, è la tua sola bontà

che ti piega verso di essa,

è il tuo amore, che ama spandersi

e conquistarla per renderla felice

di quella stessa felicità

di cui tu ne sei ripieno.

O Gesù,

noi siamo un brutto nulla,

e tu ci cerchi proprio per questo:

per darci l'essere tuo divino,

mediante l'operazione

e la comunicazione della tua grazia.

O Gesù,

E chi potrà resisterti?

Lascia che povero, quale io mi

sono, ti chiegga tutto quello che mi

bisogna. per piacere a te,

che sia di te, che dia gusto a te.

Dammi e conservami quella fede viva

che mi faccia credere ed operare

per tuo solo amore.

 

È questo il primo dono che ti presento

ed unito ai santi magi,

ai tuoi piedi prostrato,

ti confesso senza alcun rispetto

umano dinanzi al mondo iutiero

per vero e unico nostro Dio.

(Epist. IV 884)


«Comprenderai perché l'anima che ha scelto il divino amore non può rimanersene egoista nel Cuore di Gesù, ma si sente ardere anche ella carità verso i fratelli, che spesso fa spasimare l'anima.

Ma come mai può avvenire tutto questo?! Non è difficile intenderlo, perché non vivendo più l'anima della propria vita, ma vivendo di Gesù che vive in lei, deve sentire, volere e vivere degli stessi sentimenti, voleri e vita di chi vive in lei. E tu, o mia direttissima figliuola, benché tardi l’hai appreso, sai, dico, da quali sentimenti e da quali voleri era ed è animato il Cuore di questo divin Maestro per Iddio e per l'umanità.

Spasimi pure la tua anima per Iddio e per i fratelli che non vogliono saperne di lui, perché c'è il sommo gradimento di lui. Vivi tranquilla e sia in pace la tua amarezza».

(Epist. 111, 962-963)


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