LIBRO DEL PROFETA DANIELE
55Benedetto sei tu che penetri con lo sguardo gli abissi e siedi sui cherubini, degno di lode e di gloria nei secoli.
Vi è forse qualcosa che sfugge allo sguardo del Signore? Nulla. Tutto lui sa e conosce della sua creazione. Ogni abisso e ogni altezza sono da lui conosciuti.
Benedetto sei tu che penetri con lo sguardo gli abissi e siedi sui cherubini, degno di lode e di gloria nei secoli. Dio conosce l’infinitamente grande.
Ma anche conosce l’infinitamente piccolo, ciò che è immensamente alto e ciò che è immensamente basso. Tutto è da Lui conosciuto, nulla è a Lui ignoto.
Tutto è anche da Lui governato, perché tutto da Lui creato. Può il Signore non conoscere ciò che ha fatto? Questa è la grandezza del nostro Dio.
Poiché nulla esiste se Lui non lo chiama all’esistenza, dal momento che nessun altro dio da Lui è stato creato, ogni altro dio è invenzione e opera dell’uomo.
56Benedetto sei tu nel firmamento del cielo, degno di lode e di gloria nei secoli.
Anche il firmamento, che attesta l’infinita grandezza del nostro Dio, è opera delle sue mani e per questo Lui va lodato ed esaltato.
Benedetto sei tu nel firmamento del cielo, degno di lode e di gloria nei secoli.
Contemplando il firmamento ogni uomo deve confessare la grandezza di Dio.
Ma il Dio che ha fatto il firmamento è il Dio dei padri, non vi è altro Dio che lo ha fatto. La creazione nel piccolo, nel grande, visibile e invisibile è opera sua.
Sotto qualsiasi aspetto Dio è guardato, in ogni opera nella quale è contemplato, una deve essere la risposta dell’uomo: una grande benedizione e lode.
MOVIMENTO APOSTOLICO CATECHESI
Nessun commento:
Posta un commento