Sai perché. dopo di aver commesso uno o più peccati gravi, te ne rimani tranquillo? Perché non rifletti che da un momento all'altro ti può venire addosso la morte. Di colpo, questo mondo scompare, lì stesso dove sei spirato Dio ti giudica e in un istante, o salvo o dannato. La tua eternità dipende da come ti trovi al momento della morte. E' l'esame di tutta la vita; un esame che non ammette riparazioni: riprovato una volta, respinto per sempre.
Al "basta" della morte, quello ch'è fatto è fatto. Dio che ti ha atteso con pazienza e indulgenza di Padre, ti si rivelerà allora con l'esigenza di un giudice. Se in vita lo avrai trattato come se non esistesse, lo troverai tremendamente vivo. Se lo avrai riconosciuto, servito e amato da figlio, la morte sarà per te la lacerazione di un velo che ti scoprirà la infinita tenerezza e l'amore di un Padre. Sarà la porta che si apre, sia pure con dolorosi scricchiolii, e dà libera uscita all'anima che lascia l'esilio per la patria.
Vi sono uomini che hanno sorriso alla morte, perché in vita se ne son reso familiare il ricordo e si sono preparati al suo incontro. Prepararsi alla sua venuta, ecco il tuo compito. "Vigilare e tenersi pronti" ha detto Gesù. Ed ora, qual è il tuo atteggiamento di fronte alla morte? Non vuoi pensarci? Questo non ritarda di un istante la sua venuta! Rimandi la tua preparazione al domani, ma lo avrai? Pensa ad aggiustare i tuoi conti con Dio, mentre Dio te ne dà il tempo. Egli ti promette il suo perdono, ma non ti assicura il tempo di abusare come vuoi della sua pazienza.
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