mercoledì 11 agosto 2021

1962 Rivoluzione nella Chiesa

 


Cronaca dell’occupazione  neomodernista  della Chiesa Cattolica


LA CONDANNA UFFICIALE DELLA “NUOVA TEOLOGIA”


c) Il “soprannaturale naturalizzato” del de Lubac

“Altri - scriveva il Santo Padre - snaturano il concetto della gratuità dell’ordine soprannaturale, quando sostengono che Dio non può creare esseri intelligenti senza ordinarli e chiamarli alla visione beatifica”.15

d) Il falso ecumenismo e il conseguente dissolvimento della Chiesa Cattolica Romana

Prima ancora, Pio XII aveva individuato e condannato l’ecumenismo irenico sotteso alla “nuova teologia” - e oggi ovviamente imperante nella Chiesa - in quanto gravissimo errore, causa di rovina della fede cattolica:

“... alcuni, infuocati da un imprudente irenismo - scriveva infatti il Papa - sembrano ritenere un ostacolo al ristabilimento dell’unità fraterna, quanto si fonda sulle leggi e sui princìpi stessi dati da Cristo e sulle istituzioni da Lui fondate, o quanto costituisce la difesa e il sostegno dell’integrità della Fede, crollate le quali, tutto viene sì unificato, ma soltanto nella comune rovina”.16

E a questo proposito precisava:

“Certuni non si ritengono legati alla dottrina che Noi abbiamo esposta in una Nostra Enciclica e che è fondata sulle fonti della Rivelazione, secondo cui il corpo mistico di Cristo e la Chiesa Cattolica Romana sono una sola identica cosa. Alcuni riducono ad una vana formula la necessità di appartenere alla vera Chiesa, per ottenere l’eterna salvezza”.17

Tutti errori da sempre condannati, ma oggi propagati dalla “Gerarchia conciliare”, come documenteremo in seguito.

Dopo aver elencato altri gravissimi errori (circa l’inerranza biblica, la SS.ma Eucaristia, l’evoluzionismo, il poligenismo ed altri argomenti, per i quali rimandiamo il lettore al testo integrale dell’Enciclica) il Sommo Pontefice concludeva con queste severissime parole:

“Sappiamo... che queste nuove opinioni possono far presa tra le persone imprudenti; quindi preferiamo porvi rimedio sugli inizi, piuttosto che somministrare la medicina quando la malattia é ormai invecchiata. 

Per questo motivo, dopo matura riflessione e considerazione, per non venir meno al Nostro sacro dovere, ordiniamo ai Vescovi e ai Superiori Generali degli Ordini e Congregazioni religiose, onerata in maniera gravissima la loro coscienza, di curare con ogni diligenza che opinioni di tal genere non siano sostenute nelle scuole o nelle adunanze e conferenze, né con scritti di qualsiasi genere e nemmeno siano insegnate, in qualsivoglia maniera, ai chierici o ai fedeli”.18 Quanto agli insegnanti negli Istituti ecclesiastici, terminava il Papa, “sappiano che essi non possono esercitare con tranquilla coscienza l’ufficio di insegnare che é stato loro affidato, se non accettano religiosamente le norme che abbiamo stabilite e non le osservano esattamente nell’insegnamento delle loro materie ... Cerchino con ogni sforzo e con passione di concorrere al progresso delle scienze che insegnano; ma si guardino anche dall’oltrepassare i confini da Noi stabiliti per la difesa della fede e della dottrina cattolica”.19

Sac. Andrea Mancinella

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