LA PASSIONE DELLA CHIESA NEGLI SCRITTI DI LUISA PICCARRETA
Il Corpo Mistico di Cristo, nelle sembianze di Gesù flagellato alla colonna:
Continua il mio adorabile Gesù a venire, e questa volta lo vedevo nel momento in cui stava alla colonna. Gesù, slegandosi, si è gettato nelle mie braccia per essere da me compatito. Io l’ho stretto a me e ho incominciato ad aggiustargli i capelli, tutti aggrumati di sangue, ad asciugargli gli occhi e il volto ed insieme l’ho baciato e ho fatto diversi atti di riparazione. Quando sono giunta alle mani e gli ho tolto la catena, con somma meraviglia ho visto che il capo era di Nostro Signore, ma le membra erano di tante altre persone, specialmente religiose.
Oh, quante membra infette, che davano più tenebre che luce! Nel lato sinistro stavano quelli che davano più da soffrire a Gesù. Si vedevano membra inferme, piene di piaghe verminose e profonde, altre che appena restavano attaccate per un nervo a quel corpo. Oh, come si doleva e vacillava quel capo divino sopra quelle membra! Al lato destro, poi, si vedevano quelle che erano più buoni, cioè, membra sane, risplendenti, coperte di fiori e di rugiada celeste, profumate di olezzanti odori, e tra queste membra si scorgeva qualcuno che mandava un profumo oscuro.
Questo capo divino su queste membra, molto veniva a soffrire. È vero che vi erano membra risplendenti, che quasi rassomigliavano alla luce di quel capo, che lo ricreavano e gli davano grandissima gloria, ma erano in tanto maggior numero le membra infette. Gesù, aprendo la sua dolcissima bocca, mi ha detto: “Figlia mia, quanti dolori mi danno queste membra! Questo corpo che tu vedi, è il corpo mistico della mia Chiesa, di cui mi glorio di essere il Capo, ma quanto strazio crudele fanno queste membra in questo corpo! Pare che si aizzino tra loro a chi possa darmi più tormento”. (Vol. 3°, 30.11.1899)
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