Un padre spirituale che prostituisce suo figlio deve essere deposto di diritto come viene deposto il violatore sacrilego di una vergine.
"Bene, uomo carnale, sono disposto a conversare familiarmente con te. Ti rifiuti di confessare le tue colpe agli uomini spirituali perché temi di essere espulso dal rango ecclesiastico? Ma quanto più salubre sarebbe stato provare vergogna di fronte a un uomo mortale che subire la condanna eterna nel tribunale del giudice supremo! Forse mi direte: se un uomo è caduto tra le cosce di un altro e ha fatto penitenza, non dovrebbe, in nome della misericordia e della carità cristiana, essere irrevocabilmente espulso dal suo rango ecclesiastico. Ti chiedo (0168B): Se qualcuno pecca sacrilegamente contro una vergine, secondo il tuo giudizio, dovrebbe rimanere nel suo rango? Non c'è nulla di dubbio in questo. Sarete del parere che deve essere depositato. Ne consegue quindi che ciò che avete deciso ragionevolmente circa la vergine consacrata, si deve ammettere logicamente per un figlio spirituale. E ciò che vi sembrerà bene affermare per i padri spirituali, sarete costretti a definirlo per i chierici. Ma, come si suol dire, tenendo conto delle differenze. Infatti un atto è giudicato più perverso nella misura in cui, a causa dell'identità dei sessi, si mostra più contrario alla natura. Quando giudichiamo gli eccessi, è con buona ragione che ricorriamo al giudizio dell'autore del reato. Chiunque abbia contaminato le cosce maschili, se la natura avesse permesso ciò che facciamo con le donne, sarebbe andato fino alla soddisfazione totale, a causa della follia sfrenata (0168C) della sensualità. Ha fatto quello che poteva per ottenere ciò che la natura gli ha rifiutato. E, suo malgrado, pose un limite al crimine, dove la necessità della natura imponeva un termine invalicabile. Perché è la stessa legge che governa entrambi i sessi, consacrati e chierici, concludiamo. Come è con buona ragione che il violatore sacrilego di una vergine è deposto, il profanatore di un figlio spirituale, tutto considerato, deve essere privato del suo compito. »
Gomorra di San Pier Damiani
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