LA PASSIONE DELLA CHIESA NEGLI SCRITTI DI LUISA PICCARRETA
Gesù è più ferito da chi frequenta le cose sante in chiesa senza spirito retto; soprattutto da certi sacerdoti:
Stando nel mio solito stato, Gesù mi ha invitato a girare per vedere che cosa facevano le creature. Io gli ho detto: “Mio adorabile Gesù, questa mane non ho voglia di girare e di vedere le offese che ti fanno; stiamoci qui, tutti e due insieme”. Ma Gesù insisteva che voleva girare. Allora, per contentarlo, gli ho detto: “Se vuoi uscire, andiamo piuttosto dentro qualche chiesa, ché là sono di meno le offese che ti fanno”. E così siamo andati dentro di una chiesa, ma anche là era offeso, più che in altri luoghi, non perché nelle chiese si facciano più peccati che nel mondo, ma perché sono offese fatte dai suoi più cari, da quegli stessi che dovrebbero mettere anima e corpo per difendere l’onore e la gloria di Dio; perciò giungono più dolorose al suo Cuore adorabile. Quindi vedevo anime devote, che per bagattelle da niente non si preparavano bene alla Comunione; la loro mente, invece di pensare a Gesù, pensava ai propri piccoli disturbi, a tante cose minute, e questo era il loro apparecchio. Quanta pena facevano queste tali a Gesù e quanta compassione facevano loro stesse, ché badavano a tante pagliuzze, a tante frasche, ed intanto, poi, non degnavano di uno sguardo a Gesù!
Gesù mi disse: “Figlia mia, quanto impediscono queste anime che la mia grazia si versi in loro! Io non guardo alle minutezze, ma all’amore con cui si accostano, e loro mi ricambiano badando più alla paglia che all’amore; anzi, l’amore distrugge la paglia, ma con molta paglia non si accresce un tantino l’amore, anzi, lo si diminuisce. Ma quel che è peggio di queste anime, che si disturbano tanto, è che perdono molto tempo; vorrebbero stare coi confessori le ore intere per dire tutte queste minutezze, ma mai mettono mano all’opera con una buona e coraggiosa risoluzione per svellere questa paglia. Che dirti poi, o figlia mia, di certi sacerdoti di questi tempi? Si può dire che operino quasi satanicamente, giungendo a farsi idolo delle anime. Ah, sì, dai miei figli il mio Cuore viene più trafitto, perché se gli altri più mi offendono, offendono le parti del mio corpo, ma i miei mi offendono le parti più sensibili e tenere, fin nell’intimo del Cuore”.
Chi può dire lo strazio di Gesù? Nel dire queste parole piangeva amaramente. Io feci quanto più potevo per compatirlo e ripararlo, ma mentre facevo ciò ci ritirammo io e Gesù nel letto. (Vol. 2°, 16.4.1899)
Nessun commento:
Posta un commento