LA PASSIONE DELLA CHIESA NEGLI SCRITTI DI LUISA PICCARRETA
La Chiesa conosce finora i beni e la Legge della Redenzione, che furono depositati da Gesù nel Cuore di sua Madre SS.:
“Figlia mia, tutta la legge e i beni della Redenzione furono scritti da Me e deposti nel Cuore della mia cara Mamma. Era giusto che, siccome fu Lei la prima che visse nel mio Volere e perciò mi attirò dal Cielo e mi concepì nel suo seno, che conoscesse tutte le leggi e fosse depositaria di tutti i beni della Redenzione.
E non aggiunsi una virgola in più, e non perché fossi incapace 7, quando uscendo fuori alla vita pubblica la manifestai alle genti, agli Apostoli, e gli stessi Apostoli e tutta la Chiesa nulla hanno aggiunto di più di quello che dissi e feci Io quando stetti sulla terra. Nessun altro vangelo ha fatto e nessun altro sacramento in più ha istituito, ma si gira sempre [attorno] a tutto ciò che Io feci e dissi. Chi è chiamato per primo è necessario che riceva il fondo di tutto quel bene che voglio fare a tutte le umane generazioni. È vero che la Chiesa ha commentato il Vangelo, che ha scritto tanto su tutto ciò che Io feci e dissi, ma mai si è allontanata dalla mia fonte, dall’origine dei miei insegnamenti.
Così sarà della mia Volontà. Metterò in te il fondo della legge eterna del mio Volere, ciò che è necessario per farla comprendere, gli insegnamenti che ci vogliono. E se la Chiesa si allargherà 8 nelle spiegazioni e nei commenti, non si partirà mai dall’origine, dalla fonte da Me costituita; e se qualcuno vorrà partirsi resterà senza luce e nel buio oscuro, e sarà costretto, se vorrà la luce, a ritornare alla fonte, cioè ai miei insegnamenti”.
Io, nel sentire ciò, ho detto: “Dolce Amor mio, quando i re costituiscono le leggi chiamano i ministri come testimoni delle leggi che stabiliscono, per deporle nelle loro mani, affinché le pubblichino e le facciano osservare dai popoli. Io non sono ministro, anzi, tanto piccola e incapace che non sono buona a nulla”.
E Gesù ha soggiunto: “Io non sono come i re della terra, che se la fanno coi grandi.
Io amo meglio di farmela coi piccoli, perché sono più docili e nulla attribuiscono a sé, ma tutto alla mia bontà. Ma con tutto ciò anch’Io ho scelto un mio ministro, che ti assista in questo tuo stato, e per quanto tu mi hai pregato che ti liberassi dalla sua venuta giornaliera, non ti ho dato mai retta, e ancorché tu non fossi più soggetta a ricadere in quello stato, Io non permetterò che ti manchi la loro assistenza. Era questa la causa perché avessi un mio ministro che fosse a giorno della legge della mia Volontà e conoscendo i miei insegnamenti fosse testimone e depositario di legge sì santa, e come mio fedele ministro pubblichi nella mia Chiesa il gran bene che voglio fare ad Essa col far conoscere la mia Volontà”. (Volume 16°, 24.02.1924)
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