Cristianesimo vissuto
Ogni arte, ogni scienza s'impara, e s'impara solidamente e rapidamente solo con un maestro. La scienza della vita cristiana è la più sublime di tutte:
bisogna impararla sotto la guida di un Maestro.
Chi è il Maestro? Non ce n'è che uno: il tuo Maestro è uno solo 54. Bisogna andare alla sua scuola e diventare suo discepolo; poiché sta scritto nei profeti che tutti andranno alla scuola di Dio55.
E qual è la scuola di Dio? Tu adesso la conosci, seppure io ho saputo farti comprendere l'azione della grazia. Dio parla ed agisce per mezzo di tutte le Creature. Egli tiene dunque scuola e scuola pratica dappertutto; per essere ammaestrato, non c'è che da ascoltarlo e seguirlo.
Certo gl'insegnamenti non mancano ed egli ammaestra ciascuno in particolare; poiché quello che fa per te, non lo fa se non per te; ha un’azione, e un insegnamento, e una condotta speciale per te. Ciò che manca sono i discepoli docili. Confessa che tu sei stato finora un cattivo discepolo alla scuola di Dio e che hai ascoltato abbastanza poco e pochissimo compreso le sue lezioni.
E che cosa insegna Dio nella sua scuola? Egli insegna tutto, assolutamente tutto ciò che la tua vocazione esige che tu sappia, ami e faccia. La tua vocazione t’impone di perfezionare la tua mente, il tuo cuore e i tuoi sensi in modo da servire Dio, secondo tutte le esigenze della sua gloria e del tuo stato.
Ciò suppone che tu praticherai tutte le virtù cristiane, proprie della tua condizione. Ora sono appunto queste virtù, e tutte queste virtù che Dio cerca di formare in te.
Infatti il succedersi degli avvenimenti, diretti da lui e nei quali la tua vita è divisa, ti conduce nel momento voluto a praticare via via la pazienza o la fede, la generosità o la confidenza, l’abnegazione o la dolcezza, la fortezza o la prudenza, la carità o la giustizia, ecc., ecc. Quali virtù devi dunque praticare? Quelle che Dio t’insegna e di cui ti presenta l’occasione: non temere ch’egli ne dimentichi qualcuna; è un Maestro che non dimentica nulla. In che momento e in che ordine devi praticarle? Nel momento in cui ti presenta l’occasione e nell’ordine in cui gli piace di domandartele. Quello è il momento buono e l’ordine voluto. Dio è abilissimo nella formazione delle anime. Che cristiano sarai, se, lasciandoti formare da lui, tu pratichi nel momento e nell’ordine voluto dalla Provvidenza le virtù del tuo stato! E che penitenze farai? Quelle che lui semina ogni giorno sul tuo cammino. A ciascun giorno basta la sua pena. Piglia le sue, quelle che ti sono imposte o proposte dal dovere, dagli avvenimenti o dalle ispirazioni che ti vengono da lui. Queste sono le sue e sono migliori delle tue che, inventate dal capriccio, non hanno la grazia, mentre le sue l’hanno sempre con sé; le tue sono spesso imprudenti, pericolose, fallaci, mentre le sue non lo sono mai; le tue sono incostanti, capricciose, incoerenti, le sue sono misurate, continuate, ragionate; le tue rispondono spesso assai poco e male ai bisogni del tuo sviluppo, le sue vi sono sempre proporzionate.
E in fatto di dedizione e di carità, che cosa praticherai?
Quello che Dio ti domanderà, e nelle circostanze in cui te lo domanderà. Se tu sapessi com’è comodo lasciarsi così guidare e condurre dalla mano di Dio! com’è bello, migliore e pratico!
Non è forse deplorevole che tante anime, piene d’aspirazioni cristiane elevatissime, disconoscano questa scuola di Dio, e si scostino nelle vie difficili dell’agitazione umana? Esse hanno buona volontà, e fanno grandi sforzi, e finiscono nella stanchezza e nell’impotenza. Perché infatti, dice S. Paolo, né la volontà, né gli sforzi dell’uomo possono riuscire in questo lavoro, ma solo la misericordia di Dio può operarlo. Va’ dunque alla scuola di Dio, e sii un vero e fedele discepolo del Maestro.
Sai perché tanti sforzi, tante risoluzioni, tanti regolamenti di vita, non danno altro che risultati disastrosi? Perché l’uomo fa tali cose di sua testa, senza seguire il movimento di Dio. Lo scolaro che non ascolta il maestro, non farà mai progresso.
François de Sales Pollien
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