mercoledì 17 novembre 2021

LETTERE

 


LETTERA 14 

Del medesimo tempo (389-91). 

A. sebbene occupatissimo, risponde a Nebridio che gli aveva chiesto  perché mai il sole è differente per grandezza ed effetti dagli altri  astri (n. 1-2); accennando poi all'Uomo-Dio tocca l'altro quesito se  la Somma Sapienza contiene l'idea di ciascun uomo (n. 3-4). 


AGOSTINO A NEBRIDIO 


Agostino risponde pur essendo occupatissimo. 

1. Ho preferito rispondere alla tua lettera più recente non perché  non tenga in nessun conto i tuoi quesiti precedenti o perché mi  siano piaciuti meno, ma perché per rispondere io faccio sforzi più  grandi di quelli che tu puoi immaginare. Infatti, sebbene tu mi  abbia avvisato che devo mandarti una lettera più lunga della più  lunga che ti ho mandato, io non ho però tanto tempo a disposizione  quanto pensi tu e quanto sai che io ho sempre desiderato e  desidero di avere. E non chiedermi perché sia così. Infatti mi  sarebbe più facile esporre gli impedimenti che ho che non indicarne  il perché. 


Il sole e gli altri astri. 

2. Mi dici perché io e tu, pur essendo due individui distinti, facciamo  molte cose identiche e invece il sole non fa ciò che fanno le altre  stelle. Mi sforzerò di rendere ragione della cosa. Infatti se noi  compiamo le stesse azioni, anche il sole ne ha molte in comune con  gli altri astri; se non lo fa lui, non lo facciamo nemmeno noi. Io  cammino ed anche tu cammini; lui si muove ed anch'essi si  muovono; io sono sveglio e lo sei anche tu; lui brilla ed anch'essi  brillano; io discuto e discuti anche tu; lui ruota ed anch'essi  ruotano; per quanto un'azione spirituale non si dovrebbe in alcun  modo mettere a confronto con ciò che è visibile. Se poi, come è  giusto, paragoni intelligenza a intelligenza, si deve osservare che gli  astri, se in loro vi è un'intelligenza, nel pensare o contemplare (o  altro termine più proprio che usar si voglia per esprimere un'azione  simile) sono fra loro più concordi che gli uomini. D'altra parte nei  movimenti fisici, se guardi la cosa con diligente attenzione secondo  il tuo solito, nulla assolutamente di identico può esser fatto da due  persone. Forse che tu pensi che noi, quando passeggiamo insieme,  compiamo un'azione senz'altro identica? Lungi dalla tua intelligenza  un pensiero simile. Giacché quello di noi due che cammina più  vicino al Nord o sorpassa necessariamente l'altro (se cammina col suo stesso passo), ovvero deve camminare più lentamente: eppure  ne l'una né l'altra cosa è avvertibile coi sensi. Ma tu, se non  m'inganno, vuoi sapere quello che avvertiamo con l'intelligenza,  non coi sensi. E se ci dirigiamo da settentrione a mezzogiorno,  camminando quanto più è possibile uniti a fianco a fianco, e  poggiamo i piedi su del marmo o dell'avorio levigato e  perfettamente piano, il nostro movimento non può essere identico,  come non lo sono le pulsazioni, la figura e l'espressione del volto.  Metti al nostro posto i figli di Dauco : non risolverai niente. Giacché  anche questi due somigliantissimi gemelli dovranno  necessariamente muoversi in maniera autonoma come  necessariamente nacquero separati. 


Il Cristo, Uomo-Dio. 

3. Sì, ma questo - dirai - è chiaro e manifesto soltanto alla ragione,  mentre la differenza fra il sole e gli astri lo è anche ai sensi. Se è  alla grandezza di essi che vuoi che io rivolga l'attenzione, tu sai  quanto siano vari i pareri sulla distanza che li separa, e perciò a  quanta incertezza dia luogo la suaccennata evidenza. Ma anche se  ammetto che sia così come appare (anch'io infatti la penso in  questo modo), ai sensi di chi mai è sfuggita l'altezza di Nevio,  superiore di un piede a quella degli uomini più alti, che è di sei  piedi? Ed io credo che tu abbia cercato anche troppo un uomo della  sua statura, e che, non avendone trovato nessuno, abbia voluto far  allungare la mia lettera fino a raggiungere le sue dimensioni!  Perciò, dato che un fatto di questo genere si riscontra anche sulla  terra, penso non ci si debba affatto stupire per il cielo. Se poi ti  colpisce il fatto che nessun astro, eccetto il sole, riempie il giorno  della sua luce, chi, ti chiedo, è apparso agli uomini tanto grande  quanto quell'uomo che Dio assunse ben diversamente da quanto  abbia fatto con tutti gli altri Santi e sapienti? E se tu lo metti a  confronto con gli altri uomini, essi sono molto più lontani da Lui di  quanto lo siano gli altri astri nei confronti del sole. Osserva dunque  attentamente questa analogia; data la tua superiore intelligenza è  possibile che abbiamo risolto di passaggio una questione sulla  umanità di Cristo che mi era stata proposta da te. 


La Somma Sapienza e gli archetipi degli esseri. 

4. Mi poni anche il quesito se quella somma verità, somma  sapienza, forma delle cose, per cui tutte le cose sono state fatte, che la nostra santa religione dichiara Figlio unigenito di Dio,  contenga in sé l'idea universale di uomo oppure anche quella  individuale di ciascuno di noi. Questione ardua. Ma a me pare che  per quanto concerne la creazione dell'uomo, vi fosse là solo l'idea di  un uomo, non quella della mia persona o della tua; per quanto  concerne invece tutta la estensione del tempo le varie forme dei  singoli uomini sussistano tutte in quella forma semplicissima. Ma,  essendo questo molto oscuro, non so con quale paragone si  potrebbe rendere chiaro, a meno che non si debba ricorrere a  quelle arti e scienze che vivono nel nostro intelletto. Infatti in  geometria l'idea di angolo è unica ed unica è l'idea di quadrato.  Perciò tutte le volte che voglio descrivere un angolo non mi si  presenta che un'unica idea di angolo; ma non potrei in nessun caso  disegnare un quadrato se non avessi in mente l'idea di quattro  angoli assieme; così ogni singolo uomo è stato fatto secondo  un'unica idea generale di uomo; ma affinché diventi moltitudine,  sebbene l'idea sia anch'essa unica, tuttavia non è l'idea di un  singolo uomo, ma di più uomini. Se dunque Nebridio è parte di  questo tutto, come lo è in realtà, ed ogni tutto consta di parti, Dio  creatore del tutto, non poté non avere l'idea delle singole parti.  Perciò il fatto che ivi c'è l'idea di moltissimi uomini, questo non  riguarda il singolo uomo, sebbene poi tutto si riduca in modo  misterioso ad unità. Ma tu ci penserai con più comodo. Intanto ti  prego di accontentarti di questo, quantunque io abbia già superato  la misura di Nevio. 

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