IL PROGETTO EBRAICO
a) Dividerli all'esterno. « Un'alleanza universale dei Cristiani potrebbe dominarci per qualche tempo; ma noi siamo garantiti da questo pericolo dalle profonde discordie che li dividono e che non si possono estirpare dai loro cuori.
Noi abbiamo opposto gli uni agli altri: tutti i progetti e gli interessi individuali e nazionali dei Cristiani, i loro odi religiosi e razziali che noi per venti secoli abbiamo coltivato.
È per questo che nessun governo troverebbe appoggio contro di noi; ciascuno giudicherà una alleanza contro di noi sfavorevolmente ai propri interessi. Noi siamo troppo potenti. Tutti devono fare i conti con noi. Le più grandi potenze non possono concludere il più piccolo trattato, senza che noi già fin d'ora non vi prendiamo parte » (p. 38).
b) Dividerli all'interno. « La divisione del popolo in partiti li ha messi tutti nelle nostre mani, perché per condurre una lotta di opposizione è essenziale aver denaro e questo lo controlliamo noi.
Temevamo l'alleanza della potenza illuminata dei sovrani con la forza cieca del popolo; ma noi abbiamo preso tutte le misure possibili contro questa eventualità. Tra queste due forze noi abbiamo innalzato il muro del reciproco terrore.
In tal modo la forza bruta del popolo è diventata il nostro appoggio e saremo soli a guidarla: sapremo dirigerla e manovrarla con sicurezza al nostro scopo» (p. 57-58).
Padre Ildebrando A. Santangelo (Servo di Dio)
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