Il bene non manca tra gli uomini.
13. 31. Così pure ha impostato la questione che segue e non l'ha risolta, ma anzi l'ha aggravata e resa più difficile riportando la testimonianza invocata contro di lui: Più nessuno fa il bene, neppure uno 146, e riferendo altre testimonianze apparentemente contrarie a questa, per dimostrare l'esistenza di uomini che fanno il bene. E la dimostra veramente. Ma altro è un uomo che non fa il bene e altro un uomo che non è senza peccato anche quando fa molte buone azioni. Perciò i testi addotti da lui non vanno contro l'affermazione che in questa vita non esiste uomo senza peccato.
Egli invece non spiega in che senso sia stato detto: Più nessuno fa il bene, neppure uno 147 . Scrive costui: Dice il santo Profeta Davide: "Confida nel Signore e fa' il bene 148". Questo è un precetto, non è un fatto: un precetto non rispettato certamente da coloro di cui si dice: Più nessuno fa il bene, neppure uno 149. Scrive costui: Anche il santo Tobia dice: "Non temere, figlio mio; noi conduciamo una vita povera, ma avremo grandi beni se temeremo il Signore, se ci asterremo da ogni peccato e faremo opere buone 150 ". Esattissimo: allora l'uomo avrà molti beni quando si sarà sottratto ad ogni peccato. Quel giorno infatti non ci sarà più nessun male per lui, così da non aver più bisogno di dire: Liberaci dal male 151 . Per quanto anche adesso chiunque progredisce, se progredisce con retta intenzione, si sottrae ad ogni peccato e tanto più se ne allontana quanto più si avvicina alla pienezza e alla perfezione della giustizia, perché la stessa concupiscenza, che è il peccato immanente nella nostra carne 152, pur restando ancora e per sempre nelle membra mortali, non cessa tuttavia di diminuire in coloro che progrediscono. Altro dunque è sottrarsi ad ogni peccato, e ciò è il compito della vita d'ora, altro è l'essersi già sottratti ad ogni peccato, e ciò avverrà nella perfezione di allora. Comunque, tanto chi si è già sottratto quanto chi si sta ancora sottraendo al peccato, fa innegabilmente il bene. La frase dunque: Più nessuno fa il bene, neppure uno 153, che costui riporta e lascia senza spiegazione, come si deve intendere? Solamente così: quel salmo rimprovera un popolo nel quale non c'era nemmeno uno che facesse il bene, perché volevano rimanere figli degli uomini e non essere figli di Dio, per la cui grazia l'uomo diventa buono e capace di fare il bene. Dobbiamo infatti intendere che qui si parla del medesimo bene di cui là si dice: Il Signore dal cielo si china sugli uomini per vedere se esista un saggio: se c'è uno che cerchi Dio 154. Non c'era dunque nessuno che facesse questo bene di cercare Dio, neppure uno; ma non c'era in mezzo a quella cerchia di uomini che sono predestinati alla rovina. Su costoro infatti si chinò la prescienza di Dio e pronunziò la sentenza.
Sant'Agostino
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