Con Dio c'è tutto
La cosa più importante è che Dio si dona all'anima; una cosa meravigliosa! Si può desiderare di più? Diceva la beata Maria dell'Incarnazione: è ben avara quell'anima che non si contenta di Dio. Che cosa mi rimane da desiderare se Dio è tutto per me? Ricordate la preghiera di san Giovanni della Croce: miei sono i cieli, mia è la terra, mia è la Madre di Dio, miei gli angeli e i santi. .. perché Gesù è tutto mio e tutto per me, e prima di Gesù è lo Spirito Santo che mi è stato donato, Dio stesso. Non posso desiderare più nulla, non posso volere più nulla, già posseggo ogni cosa. La mia gioia è già immensa anche se vivo nella pena; è certo una gioia tutta dello spirito, perché rimane la sofferenza fisica, può rimanere anche l'angoscia interiore sul piano psicologico, ma lo spirito, almeno il vertice dello spirito, già è toccato dalla luce indefettibile di Dio: Dio è mio, è tutto per me!
Vivere questa consapevolezza, e poi capire che Dio si è dato a noi per fare di noi, del nostro corpo, del nostro essere, lo strumento delle sue operazioni. Il <<Veni, Creator» dice che lo Spirito Santo è il dito della destra dell’Altissimo: «Dextrae Dei tu digitus». Ebbene, l'uomo è come un'arpa. Avete mai sentito suonare l'arpa da sé? Bisogna che ci passi un dito, allora emette un suono meraviglioso; ognuno di noi è questa arpa su cui passa il dito di Dio. Lo Spirito Santo ci è donato perché attraverso di noi si elevi a Dio un canto di lode, un canto di amore. Il dono dello Spirito ci è dato per trasformare tutta la nostra vita in un canto di pura lode al Signore, come la vita degli angeli, come la vita dei santi. Ma perché tutto questo avvenga bisogna accordare l'arpa, bisogna acquistare la purezza di cuore.
Prima di tutto bisogna crescere, crescere anche umanamente, e non solo sul piano fisico del corpo ma sul piano morale delle virtù, liberarci dunque da tutti i vizi, purificarci da tutto quello che è impedimento e ostacolo a Dio: l'impurità del cuore, la deviazione dell'intelligenza, la deviazione della volontà; tutto deve sciogliersi, dobbiamo liberarci da ogni legame che ci impedisca di correre, di essere portati via dallo Spirito.
La purità di cuore: il cammino dell'anima per raggiungere Dio è questa purificazione. Questa è attiva, certo, ma in ordine a una passività. La nostra attività nell'esercizio delle virtù è soltanto una preparazione perché poi Dio intervenga e prenda il timone della nostra nave e ci porti. L'esercizio della nostra attività è dunque in ordine a questa purificazione, purificazione dei sentimenti, purificazione della volontà, purificazione dell'intelligenza, purificazione di tutte le nostre potenze interne; della memoria, per non vivere che la pura presenza di Dio, perché Dio non è nel passato e non è nel futuro, egli è il presente, egli è l'eterno presente.
Don Divo Barsotti
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