domenica 7 agosto 2022

Sembra che ci si rivolga a Dio con una risoluta ed audace parola: “Vattene!”

 


Mai, in nessuna epoca storica non si è visto un tale innalzamento di scudi contro Dio, mai nessuna generazione non ha sciolto in modo così assoluto, ogni patto con il cielo. Sembra che ci si rivolga a Dio con una risoluta ed audace parola: “Vattene!” Ma sappiate che non si costruisce nulla di solido senza dare a Dio il posto che gli spetta di diritto.  

Il mondo moderno grida facilmente “Dio e la preghiera sono cose del passato, oggi i tempi sono cambiati e viviamo  la  nostra  epoca”.  E  così  si  ricercano i soldi, il piacere e i godimenti. 

Si i tempi sono forse cambiati, ma Dio che è Legge e Giudice, non cambia.


Quante anime finiscono nell’inferno per mancanza di umiltà. Vorrebbero essere in primo piano, glorificate, ammirate come degli dei sulla terra: non stancarti di pregare e di supplicare per i poveri peccatori.


L’orgoglio genera nell’uomo il disgusto, il ribrezzo per le cose di Dio, la preghiera e paralizza in particolare ogni sviluppo di vita interiore della grazia, annebbia lo spirito, indebolisce la volontà, portando all’indebolimento dell’anima, che poco per volta cade in un crescente rovinoso distacco da Dio ed un immediato attaccamento ai beni terreni ed ai piaceri della carne. L’anima diventa allora impegnata, come in una paurosa morsa, in un concetto puramente materialista della vita. 


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